Un docufilm per raccontare la sua storia di vita e non solo. Achille Lauro allo scoperto con confessioni inedite e molto forti.
Si chiama ‘Ragazzi madre – L’Iliade’ e si tratta del docufilm sulla sua vita e sulla sua carriera disponibile su Prime Video. Parliamo di Achille Lauro che ha avuto modo di raccontarsi a 360° anche a proposito di argomenti molto scomodi che riguardano la sua crescita in un ambiente non certo sano e dove la legalità non era certo all’ordine del giorno.
Achille Lauro, la vita e la carriera nel docufilm
In occasione del suo docufilm, Lauro ha raccontato di aver deciso di andare via di casa molto presto ma anche di essersi trovato a convivere ed essere cresciuto da persone poco raccomandabili.
“Vivevo con persone più grandi, artistoidi, delinquenti, figli di nessuno. A 15 anni sono stato cresciuto da cinquantenni pluripregiudicati che per me erano qualcosa di simile a un padre. Oltre al contesto marcio, razzista e omofobo, tutto il peggio del peggio descolarizzato, senza cultura, era anche un ambiente pericoloso”.
Una situazione che, inevitabilmente, lo ha portato a fare delle scelte sbagliate: “Ho iniziato a delinquere molto presto, ero veramente piccolo andavo a rubare al supermercato con due cestini uno lo prendevo con la mano l’altro lo facevo passare sotto la cassa e lo spingevo col piede e riempivo le buste un po’ da sopra e un po’ da sotto, tornavo con 5-600 euro di roba. Per noi era la nostra festa! […]”.
Eppure, dopo qualche tempo, in Lauro è scattato qualcosa perché non voleva diventare come le persone che lo avevano cresciuto. Da qui la voglia di costruirsi da solo e fare carriera: “Così ho iniziato a scrivere, mi faceva stare bene perché sfogavo così alcune difficoltà. Ho capito che non volevo diventare come le persone che mi avevano cresciuto e mi sono costruito il successo“.
Di seguito anche un post Instagram dell’artista con la copertina del docufilm che lo riguarda: