Il No dell’Italia all’abolizione dell’ora legale in 3 motivazioni

Il No dell’Italia all’abolizione dell’ora legale in 3 motivazioni

Roma ha chiesto a Bruxelles di poter tenere in vigore l’ora legale esponendo le proprie ragioni nel position paper depositato al Parlamento europeo.

L’Italia ha deciso di rifiutare l’abolizione dell’ora legale. Dal 2021 ogni paese dell’Unione Europea potrà decidere se adottare l’ora legale o quella solare tutto l’anno senza più cambi. Il governo italiano ha deposto il proprio position paper (documento di posizione nel quale ogni paese esprime la propria opinione su un argomento in modo formale) a Bruxelles, nel giugno del 2019, per poter mantenere stabile la situazione di cambio d’orario. L’esecutivo del governo Conte bis non ha presentato modifiche al documento messo agli atti.

Perché l’Italia sceglie di rimanere con l’ora legale?

I principali motivi che hanno portato il governo italiano a prendere la decisione di continuare con il cambio dell’ora, che comportano sei mesi di ora solare e sei di ora legale, possono essere riassunti in tre fondamentali punti.

Non sono stati valutati vantaggi e svantaggi – La perplessità espressa dall’Italia nel documento di posizione tratta la mancanza di una valutazione dalla quale emerga, in maniera chiara, il quadro dei vantaggi e degli svantaggi di questa scelta. Non esisterebbero prove scientifiche che ritengano questi due cambi di fuso orario dannosi per l’equilibrio psicofisico.

orologio parete

Risparmio economico – La valutazione economica del cambio dell’ora è, forse, la motivazione più importante presentata. Grazie all’ora legale, per sei mesi all’anno gli italiani possono accendere le luci un’ora dopo risparmiando soldi e facendoli risparmiare al paese intero. Insieme al position paper deposto dal governo a Bruxelles ne è stato allegato un altro, preparato da Terna, il gestore dei tralicci dell’alta tensione, dal quale si evince che il risparmio è quantificabile in 100 milioni di euro l’anno.

Il rischio di creare il caos con i fusi orari – Come riportato nel position peper l’ultima perplessità dell’Italia è che le “singole scelte degli Stati membri possano creare un mosaico di fusi orari, con il rischio di non garantire il corretto funzionamento del mercato interno“. Per cercare di fare ordine si creerebbe invece il caos, rischiando di non rispettare i “principi di proporzionalità e sussidiarietà” garantiti dall’Unione Europea.

La posizione di Bruxelles

Nelle sedi del Parlamento e della Commissione europea verrà discussa la questione nei prossimi mesi, anche se per Bruxelles non è prioritaria. Certo è che le posizioni sull’ora legale sono molto controverse. I paesi del Nord Europa sono contro l’ora legale: in estate il buio arriva più tardi senza dover per forza spostare le lancette.

Orologio

I paesi del Sud Europa, come l’Italia, sono invece favorevoli al doppio fuso orario che fa guadagnare un’ora di luce la sera d’estate e una al mattino d’inverno. Sicuramente la discussione andrà avanti e non è da escludere il rinvio della questione.