Una donna ha abbandonato un bambino terrorizzato di 9 anni nel bosco, per poi fare una insolita dichiarazione: cosa ha rivelato.
Ashley McGovern ha lasciato un bambino di nove anni nella remota campagna vicino alla sua casa nell’East Lothian: dopo aver attuato questo piano, la donna ha iniziato a dire una serie di bugie. Ecco cosa è emerso dale indagini.
Abbandona un bambino di nove anni nel bosco
Una donna ha abbandonato un bambino di nove anni terrorizzato in un remoto bosco della Scozia e poi ha tentato di far perdere le sue tracce denunciandone la scomparsa.
Ashley McGovern, 31 anni, ha portato il ragazzino in un posto remoto nell’East Lothian e poi lo ha lasciato lì, prima di tessere una rete di bugie alla polizia.
È stata avviata un’operazione di ricerca massiccia basata sulle false affermazioni di McGovern: il ragazzo è stato ritrovato solo 24 ore dopo per caso, da un dog walker che aveva sentito il bambino piangere. La vittima traumatizzata è stata trovata senza scarpe e calzini.
Da test successivi, è emerso che nel corpo del piccolo vi erano tracce di cocaina e alcol somministrate, probabilmente, dalla donna.
Il ragazzo ha riportato danni cerebrali e menomazioni permanenti. McGovern è stata dichiarata colpevole di aver messo in pericolo la vita del giovane.
Cosa è accaduto nel giorno della scomparsa
Il giorno della sparizione, il ragazzo aveva trascorso del tempo con McGovern e altri ed era di buon umore, mentre giocava con gli amici.
Alle 19:00, un ragazzino è salito nel veicolo di McGovern e lei si è allontanata nel paesaggio rurale, fermandosi – infine – in un’area di sosta isolata vicino a Brock Wood, nel pittoresco villaggio di Spott nell’East Lothian.
La forte pioggia della giornata aveva trasformato il bosco in un pantano. Verso le 20:00, McGovern è tornata alla sua macchina senza il bambino, che era rimasto solo nel bosco indossando solo una polo a maniche corte e pantaloni da jogging, senza cibo né acqua.
Nel giro di un minuto dal suo ritorno in macchina, la donna ha mandato un messaggio a un uomo per chiedergli se avesse visto il bambino. La preoccupazione lo ha spinto a cercarlo subito. Inizialmente, McGovern ha ingannato il padre affermando che il bambino era “scomparso”.
Ha inventato una storia di sana pianta, affermando di aver lasciato il ragazzo vicino alla casa di un uomo per prendere la sua bici e tornare a casa in bicicletta, anche se non aveva più fatto ritorno.
Ne è seguita una massiccia ricerca che ha coinvolto circa 80 agenti di polizia, un elicottero, squadre di soccorso alpino e la guardia costiera.
Nel frattempo, McGovern si è attenuta alla sua falsa narrazione quando è stata interrogata dalla polizia, rispecchiando le bugie raccontate a suo padre. Dopo un giorno, un uomo del posto è stato richiamato dalle grida del giovane, ritrovato, poi, insanguinato ferito e spaventato, nonché lesionato fisicamente.