Indossare i tacchi in gravidanza si può, ma con le dovute cautele! Ecco qualche piccolo accorgimento per evitare problemi.
C’era chi pensava che la donna in gravidanza dovesse rinunciare completamente alla propria femminilità a favore del prossimo lieto evento: niente tintura ai capelli, niente trucco, niente abiti attillati, e soprattutto niente tacchi alti. Oggi questa convinzione è stata sdoganata, e una donna che vuole sentirsi sexy e seducente anche col pancione è liberissima di farlo: nel mondo dello spettacolo attrici e modelle hanno dato il via a questa tendenza ormai da anni, e sono state subito imitate dalle donne cosiddette ‘normali’. Per quanto riguarda le calzature, indossare i tacchi in gravidanza si può: è bene ovviamente tenere conto di piccoli accorgimenti per tutelare la propria salute.
Tacchi in gravidanza: i rischi quali sono?
I tacchi alti in gravidanza, come ad esempio quelli a spillo, possono nuocere alla postura anche quando non si è in dolce attesa.
Ed è il motivo per cui sarebbe meglio indossare una zeppa o una scarpa dal tacco largo magari con un piccolo plateau (sempre che si abbia la necessità di indossare quel tipo di calzatura e non una più casual), per dare maggiore stabilità e fare in modo che la propria figura non si sbilanci in avanti, specie quando la pancia inizia a vedersi.
Tacchi alti in dolce attesa: quando è meglio smettere di indossarli
Sarebbe meglio evitare la scarpa col tacco a partire dal sesto mese di gravidanza. Questo è legato al fatto che l’aumento di peso e del volume della pancia, il gonfiore di piedi e gambe che molto spesso inizia a farsi sentire in quel periodo, accompagnato da mal di schiena e dolori lombari, potrebbero rendere consigliabile l’uso di calzature comode, con tacco medio se non addirittura basso, limitando l’uso dei tacchi solo se necessario e per breve tempo.