Interessante intervista a Giulia De Lellis che ha rivelato alcuni aspetti inediti legati al suo attuale compagno, il rapper Tony Effe.
Sono senza dubbio una delle coppie più chiacchierate del momento e sono destinate, crediamo, ad esserlo ancora a lungo. Stiamo parlando di Giulia De Lellis e Tony Effe con la prima che ha parlato apertamente a Repubblica sottolineando non solo il rapporto con il rapper ma, in generale, anche alcuni aspetti importanti della sua vita, passata e futura.
Giulia De Lellis, dall’ex Damante alla voglia di maternità
Nel corso di una bella intervista a Repubblica, Giulia De Lellis ha avuto modo di raccontarsi a tuttotondo partendo dal suo passato in tema amore e dando uno sguardo anche al futuro. Non sono mancati poi passaggi importanti anche sulla strettissima attualità
Sugli ex, ed in particolare sulla famosa storia con Andrea Damante, la De Lellis ha spiegato: “È stata sicuramente una relazione sofferente, una storia tossica se vogliamo definirla così. Anche se in sé per sé la parola non mi piace”, le sue parole.
“Quando non ci si migliora più a vicenda, quando ci si fa del male, bisogna avere la lucidità e l’intelligenza di capire di chiuderla, ma non sempre è facile. E quindi si entra in una dipendenza affettiva da cui è difficile uscire”.
In prospettiva futura, poi, la bella Giulia non ha nascosto il desiderio di maternità che sembra essere un suo sogno ma senza fretta: “Non programmo nulla, un figlio quando arriverà, arriverà. Insomma, sarei felice di accogliere anche un bambino, ma non ho fretta”.
E su Tony Effe…
Parlando, invece, del suo attuale compagno, il discusso rapper Tony Effe, la De Lellis ha tenuto a precisare alcune particolarità legate al carattere del ragazzo: “Vivo con una persona che ha dei valori ed è molto attento. È dolce, gentile premuroso, protettivo“, ha detto l’influencer e presentatrice.
E sui testi delle canzoni dell’artista: “A chi si dice infastidito dai suoi brani, rispondo che ci sono tantissimi artisti incredibili che si possono ascoltare. Sono i genitori che condizionano i ragazzi, non i testi delle canzoni”.