Il noto attore Edoardo Leo ha parlato di maschilismo inconsapevole spiegando come si comporta davanti a certe situazioni.
Intervistato da Vanity Fair, il noto attore e regista Edoardo Leo ha avuto modo di affrontare diversi argomenti legati alla sua vita privata ma anche professionale. Spiccano nel dettaglio dei passaggi molto importanti su alcuni temi di grandissima attualità come il patriarcato e quello che lui stesso a definito gesti di “maschilismo inconsapevole”.
Edoardo Leo e il maschilismo inconsapevole
Nel corso della bella intervista per Vanity Fair, Edoardo Leo ha ammesso di essere stato protagonista anche in prima persona di un “maschilismo inconsapevole” e di “comportamenti patriarcali che qualche volta non ho riconosciuto o non ho tenuto a bada”.
Facendo qualche esempio ha spiegato: “Quando è uscito il film Mia – che parlava di relazioni tossiche -, ho intimato a mia figlia di 14 anni ‘Non permettere a nessuno di dirti come truccarti, come vestirti, a che ora uscire. Nemmeno a me'”. Allo stesso tempo ha spiegato: “Non mi ha sfiorato invece il pensiero di chiedere a mio figlio, oggi 18enne, se è mai stato ossessivo, morboso, possessivo”.
I commenti sulle donne: la reazione
Leo ha aggiunto nel corso dell’intervista a Vanity Fair di aver proposto un gesto durante un suo spettacolo prendendo come riferimento le parole di Elena Cecchettin, sorella della povera Giulia, vittima di femminicidio ‘Non fate un minuto di silenzio per mia sorella, fate un minuto di rumore’. Leo ha detto: “Ho chiesto agli uomini presenti in sala di alzarsi in piedi e alle donne di fare un baccano infernale. Dal palco io guardavo quegli uomini: qualcuno è rimasto seduto, molti avevano il terrore dipinto in faccia, altrettanti mi hanno detto che non avevano mai provato un tale imbarazzo”.
Proprio a quel punto l’attore ha sottolineato alla platea: “‘Sa che cosa rispondevo? È lo stesso che avverte una ragazza quando al ristorante, vestita come pare a lei, va verso il bagno e passa davanti a un tavolo di quattro maschi: nel migliore dei casi la fissano come carne da macello, spesso le rivolgono commenti terribili‘”.
In questo senso, Edoardo Leo ha aggiunto: “Ecco, nella vita privata, posso fare che, se sto a quel tavolo, me ne vado; nella vita professionale, invece, devo creare occasioni di riflessione”.