Vai al contenuto

Chi era Gaetano Pesce, autore della discussa opera “Pulcinella” a Napoli

Gaetano Pesce

Ecco chi era Gaetano Pesce, artista controverso che con le sue opere ha più volte aperto la strada alle polemiche, suscitando scalpore.

Gaetano Pesce ha dato forma, nel corso della lunga carriera, ad una ricca produzione artistica, caratterizzata da opere dal grande impatto visivo. L’ultima installazione realizzata in vita dal designer, a cui ha lavorato per circa due anni, è un omaggio a Napoli: la discussa rivisitazione di Pulcinella. Conosciamo meglio l’artista.

Gaetano Pesce: biografia e carriera

Nato a La Spezia l’8 novembre 1939 sotto il segno dello Scorpione, Gaetano Pesce è morto il 3 aprile 2024 a New York, dove si era trasferito nel 1983. Dopo aver concluso i suoi studi in architettura presso lo IUAV di Venezia, ha frequentato l’Istituto di disegno industriale di Venezia. Nel corso del suo percorso artistico ha dimostrato il suo grande ecletticismo come scultore, designer ed architetto. Nel 1959 è entrato nel Gruppo EnneA sorto a Padova, avendo modo di incontrare: Alberto Biasi, Tolo Custoza, Manfredo Massironi e Sara Ivanoff.

Una volta trasferitosi in America negli anni ’80, ha fondato la società Fish Design, che ha permesso alle sue opere di diventare molto conosciute. La sua fama artistica ha raggiunto l’apice quando nel 1996 gli fu dedicata una retrospettiva al Centre Georges Pompidou. Le sue opere hanno avuto modo di essere esposte nei grandi musei di tutto il mondo, come nel caso del Museum of Modern Art, del Metropolitan Museum of Art di New York e del Victoria and Albert Museum di Londra. L’artista spesso ha messo al centro della sua produzione il corpo umano e la sessualità, ispirandosi sia al maschile che al femminile e dando forma a delle opere dalla forma antropomorfa.

Le opere: “Tu sì ‘na cosa grande”, il suo testamento

Tra le sue opere si deve menzionare la Poltrona lounge Up 5 con pouf Up 6, dalla silhouette femminile a simboleggiare il ruolo della donna: essere accogliente per natura ma sempre prigioniera della società.

La Maestà Sofferente, ispirata alla poltrona Up, è un’altra dedica di Pesce alla donna: un’opera di denuncia contro soprusi e pregiudizi maschili. Per il mondo maschile l’artista ha pensato invece L’Uomo Stanco, a simboleggiare la rassegnazione di un uomo di potere sempre più privo di energia vitale. Pesce ha inoltre collaborato con la moda come nel caso della partnership con Bottega Veneta realizzando una campagna pubblicitaria con testimonial Kate Moss. Si tratta di un’installazione di 400 sedie in tela di cotone colorate da resine per ottenere l’unicità di ogni pezzo, una metafora per esprirmere la diversità, nota essenziale degli esseri umani.

Nell’ottobre del 2024 la sua opera Tu sì ‘na cosa grande, dedicata a Pulcinella, installata nella città partenopea, in piazza Municipio, ha diviso l’opinione. Si sono fatti strada tanti commenti controversi in rete: l’ironia del popolo web, e non solo, ha evocato allusioni relative alla forma fallica dell’istallazione, che ha così fatto discutere.

Vita privata

Sulla vita privata dello scultore ed eclettico artista non si hanno notizie, anche perché di Gaetano Pesce era estremamente geloso della propria privacy.

Curiosità su Gaetano Pesce

– La sua pagina Instagram celebra la sua produzione ed il suo estro artistico, che ha spaziato in diversi ambiti delle arte figurative.

– Parlando del suo stile, nel corso di un’intervista concessa a L’Officiel, l’artista ha rivelato: “Il mio stile personale lo definisco con qualche cosa che è il suo contrario: l’incoerenza. I valori veicolati dal tempo, nel loro esistere ne fanno decadere altri, e nel loro andare ne introducono di nuovi che a loro volta rendono obsoleti quelli che li precedono. Questo avvicendarsi dei segni del tempo non ci permette la coerenza. Se vogliamo comprendere nuovi contenuti e abbandonare quelli passati, dobbiamo assumere l’incoerenza e prima di ogni altra cosa, essere liberi dai propri pregiudizi […]”.

“Tu sì ‘na cosa grande”, l’ultima opera realizzata dal designer prima della sua morte è considerata dalla critica una sorta di testamento artistico in cui sono sintetizzati tutti i temi da lui toccati durante la sua produzione artistica. Nell’istallazione del Pulcinella fluido e deforme si rintraccia il legame affettivo con Napoli e le sue origini, ma anche l’opposizione tra bello e brutto attraverso l’uso di materiale di scarto imperfetti, utilizzati per creare un’opera d’arte.

Riproduzione riservata © 2024 - DG

ultimo aggiornamento: 14 Ottobre 2024 15:39

Chi è Ludovica Barbarito, l’attrice protagonista della serie sugli 883