Imane Khelif, chi è la pugile algerina che si è ritrovata al centro di un polverone mediatico per la partecipazione alle Olimpiadi 2024.

Il nome di Imane Khelif ha infiammato le discussioni in rete in vista del match di pugilato contro l’azzurra Angela Carini alle Olimpiadi di Parigi 2024. La pugile algerina dopo non aver passato nel 2023 i test di idoneità di genere è diventato un caso controverso. Conosciamo la sua storia.

Imane Khelif: biografia e carriera

Imane Khelif è nata a Tiaret, cittadina dell’Algerina Settentrionale, il 2 maggio 1999, sotto il segno del Toro. Sin da piccola si è avvicinata al mondo della boxe riuscendo ad assicurarsi la sua prima partecipazione ad un Campionato del Mondo di pugilato dilettanti femminile nel 2018 a Nuova Delhi, dove si è classificata al 17° posto. La pugile nel 2019 ha rappresentato il suo Paese ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile a Ulan-Udė, classificandosi al 33° posto.

La Khelif e la taiwanese Lin Yu-Ting, ammesse dal CIO nelle competizioni femminili hanno partecipato alle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove l’algerina si è dovuta fermare nei quarti di finale. Ai Mondiali di pugilato dilettanti femminile 2022 ha agguantato la finale, ma durante il match per l’oro è stata battuta dall’irlandese Amy Broadhurst. Nello stesso anno l’algerina ha vinto l’oro ai Giochi del Mediterraneo di Orano ed ai Campionati dilettanti di pugilato a Maputo, gareggiando nella categoria sotto i 63 kg.

Nel 2023 ha vinto l’oro ai Giochi panarabi in Algeria, ma si è vista escludere dal Mondiale per i livelli troppo alti di testosterone. L’algerina ha avuto il pass per le Olimpiadi 2024 grazie all’applicazione di regole diverse: pur essendo una delle due pugili con differenze dello sviluppo sessuale ha potuto prendere parte ai Giochi Olimpici di Parigi gareggiando nella boxe femminile categoria +66 kg.

Il controverso caso “Imane Khelif”: la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi 2024

Nel marzo 2023, l’atleta è stata esclusa dai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile per una squalifica arrivata prima dell’incontro della finale contro Yang Liu. Una squalifica dovuta ad una non corrispondenza nel corso del test di idoneità di genere, come motivato da Umar Kremlev, presidente dell’International Boxing Association (IBA), che ha sottolineato come il test aveva mostrato che Khelif possedeva cromosomi XY. Invece il Comitato Olimpico Internazionale ha asserito che la squalificata della pugile algerina fosse dovuta ad alti livelli di testosterone a livello ematico.

Malgrado il ricorso presentato dalle autorità algerine, la Khelif non ha potuto gareggiare ed amareggiata ha affermato che si trattava di una cospirazione contro di lei. La pugile ha avuto poi il pass per partecipare ai Giochi olimpici di Parigi 2024: il CIO ha usato delle regole differenti rispetto alle precedenti edizioni. Ma la decisione finale del CIO non ha spento le polemiche che hanno continuato ad infiammare il dibattito in rete attorno alla partecipazione olimpica di Imane Khelif. Si è parlato di un caso di transgender, mentre sono spuntate foto della pugile da piccola a conferma del suo essere nata donna e per ribadire i suoi problemi ormonali. Una polemica internazionale nata in quanto non si è potuto accertare, in base ai documenti depositati al CIO, se l’algerina abbia cambiato sesso o se tutto sia dovuto a problemi ormonali.

La vita privata

Non si conosce nulla sul suo privato, anche perché l’atleta non è molto social.

Curiosità su Imane Khelif

– Su Instagram, l’atleta condivide principalmente momenti di vita agonistica sul ring, durante gli incontri, e durante le sessioni di allenamento. Scarseggiano sul suo feed scatti di vita quotidiana e relativi ai suoi interessi quando appende i guantoni al chiodo.

– Imane Khelif è ambassador UNICEF dal marzo 2024.

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ultimo aggiornamento: 1 Agosto 2024 11:09


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