Vi presentiamo una raccolta delle più belle frasi di Clara, tratte sia dalle canzoni più profonde che dalle interviste.
Sulla cresta dell’onda da qualche anno, prima grazie alla recitazione e poi per la sua voce, Clara è riuscita a imporsi prepotentemente nella scena musicale italiana. Vi presentiamo una raccolta di sue frasi, tratte sia dalle canzoni più belle che da alcune interviste.
Le più belle frasi tratte dalle canzoni di Clara
Classe 1999, Clara Soccini, per tutti semplicemente Clara, è diventata popolare prima come attrice e solo in un secondo momento come cantante. Grazie al ruolo di Crazy J nella serie tv Mare Fuori, dove interpretava una giovane rapper milanese finita nel carcere minorile di Napoli, ha lanciato il primo singolo intitolato Origami all’alba. La canzone le ha aperto le porte del mondo della musica, facendola arrivare al Festival di Sanremo 2024 con il singolo Diamanti grezzi. Di seguito, vi presentiamo una raccolta di frasi tratte dai suoi brani più belli:
- Sai che casa mi manca perché con mamma mi sento protetta. (Boulevard)
- Sono così, sì, cervello per niente. Faccio soltanto cose che poi penso “che deficiente”. (Freak)
- Forse morirò, forse ti mancherò. Sei come veleno e non so se tornerò. (Origami all’alba)
- Dammi più tempo per me perché non lo so fare. Dimmi che cosa fai te quando tutto ti va male? (Cicatrice)
- Ho visto in amore persone un po’ troppo sfacciate ferirsi lasciandosi le ali spezzate. (Diamanti Grezzi)
- Sei stata da sola, sia padre che scuola. Ho un nodo alla gola, come un foulard. Ti stressavo sempre con le mie domande ma quella più grande, “Dov’è papà”. (Boulevard)
- Mangio parole, cucino nel mentre resto sul letto a guardare giornate che tanto poi passano lente. (Freak)
- Ho un nodo stretto in gola come fosse una cravatta. Ero sulla strada buona, ma poi mi sono persa. (Origami all’alba)
- Spavento le mie paure, anche se ora non ci sei e non conosco altre cure, domani andrà meglio di ieri. (Cicatrice)
- Scendo tra ventiquattro ore. Cerco per strada l’amore. Aspetto uno su un milione, te lo ricordi? (Diamanti Grezzi)
- Ti regalo viaggi sul boulevard dentro negozi come Carlà. (Boulevard)
- Tu lo sai che Io a volte sono un po’ freak. (Freak)
- Non tornare ancora, anche se son distrutta. È scaduta l’ora, ma ora non mi dire, “Resta”. (Origami all’alba)
- Ed ero piccola come gli altri che erano meglio di me. Due occhi verdi, borse pesanti, non ho mai trovato te. (Cicatrice)
- Cosa siamo noi? Solo diamanti grezzi cadono in mille pezzi di una storia sola. (Diamanti Grezzi)
- Per te sempre uguale. Se vinco perdono. Sarà che nessuno si salva da solo. (Boulevard)
- Parlami, dimmi cosa c’è. Se ti fotte la tipa, lo rifarà per tre. (Freak)
- Ogni inizio ha una fine, ogni film un finale. (Origami all’alba)
- E rimango sola con delle fotografie. Bruciano i miei ricordi e non so dove. (Cicatrice)
- Non siamo più gli stessi, non sappiamo ancora fare a meno di parole che quando si schiantano lasciano il segno. (Diamanti Grezzi)
- Sola sopra queste strade mi perdo, ma poi mi ritrovo. Lo scrivo a penna sopra un muro. Nessuno si salva da solo. (Boulevard)
- Un casino, solo film nella mia testa. Non lo so dove andrò. Cazzo, vado ogni volta fuori pista. (Freak)
- Resto sveglia nella notte con il vuoto intorno. Pensieri nella testa, origami all’alba anche da sola. (Origami all’alba)
- Che io torno da te e ti penso la notte ed è meglio così, son cresciuta più forte. (Cicatrice)
- Non saremo mai quello che poi ti aspetti. Oro nei fallimenti, solo diamanti grezzi. (Diamanti Grezzi)
Citazioni tratte dalle interviste di Clara
Non solo frasi tratte dalle canzoni, ci sono anche esternazioni interessanti che Clara ha fatto nel corso di alcune interviste. Di seguito, le citazioni più profonde:
- Mi piacerebbe che noi donne fossimo più unite e di supporto le une con le altre. E poi, ma questo vale per tutti maschi e femmine, a chi ci legge direi: “Non abbandonate il vostro sogno, qualunque sia, che prima o poi si realizza”.
- La mia passione è la musica ed è quello che voglio fare nella vita. La cosa che mi preme di più in questo momento è quella di fare musica e pubblicare altri nuovi brani.
- Mi sono trasferita a Milano a diciotto anni. Ho iniziato a lavorare come modella. Appena ho messo da parte i primi guadagni, ho dedicato anima e corpo alla musica. Quando canto, do tutta me stessa. Non è stato facile. Volevo a tutti i costi essere perfetta, infallibile. A un certo punto sono crollata, non me la sentivo più nemmeno di uscire di casa.
- Sono nata a Varese e ho vissuto a Travedona Monate fino alla fine delle superiori. Proprio in questo paesino ho iniziato a prendere le prime lezioni di pianoforte e canto. A sedici anni per diversi motivi ho iniziato a lavorare, mi è stata data la possibilità di lavorare per un’agenzia di Milano come modella. Intanto andavo a scuola a Varese, frequentavo il liceo linguistico. Finita la scuola grazie al lavoro son riuscita a trasferirmi a Milano. Il mio sogno da sempre era quello di cantare. Quando tornavo dal lavoro scrivevo e facevo sentire ai miei coinquilini le mie “canzoni”.
- Quando scrivo mi piace molto dare immagini che arrivino subito (o almeno, spero). Non mi vergogno a dire che ero una persona abbastanza ingestibile. Anche a livello emotivo. Ero triste e inoltre la mia musica non andava come volevo. Amo vestirmi a seconda di come mi sento e amo essere la ragazza della porta accanto, però come dice mia mamma, bisogna essere di classe.
- Mi piace studiare i look e mi arrabbio quando devo sceglierli all’ultimo, per me deve essere tutto perfetto. Mi piace come forma di espressione, e mi incuriosiscono le storie dietro ai brand e alle collezioni. Mi sento di avere più potere su me stessa, non sugli altri. Mi sento più sicura. Mi piacciono i pantaloni larghi, ma voglio rilanciare la moda degli skinny, visto che avevo previsto gli asciugamani usati come vestiti, stavolta non mi faccio superare: il mio prossimo acquisto saranno i jeans stretti, e scommetto che torneranno con ankle boots e felpe. La moda insegna che nulla si crea, nulla si distrugge.
- All’asilo utilizzavo il biberon come microfono: toglievo il tappo così da creare l’eco e mi facevo riprendere da una mia cara amica mentre cantavo le mie canzoncine. A sei anni mio nonno regalò una pianola a me e mio fratello e iniziammo a prendere lezioni. Lui ci teneva tanto. Appena finite le elementari decisi che non faceva per me. Ero una bambina agitata e volevo muovermi, cantare e “spaccare tutto”. Cantavo tutto il tempo. Cosi iniziai a prendere lezioni di canto. Il mio sogno da sempre era quello.
- Mia madre mi ha insegnato a essere realista, su questo punto. Amo l’amore, ne sono completamente dipendente. Sono cresciuta senza imposizioni e molto libera, tanto che le mamme del paese non erano per niente felici che le loro figlie mi frequentassero: per loro ero la figlia pazza di Francesca, la Clara maschiaccio e un po’ selvaggia. A sedici anni mi ha persino lasciata uscire di casa per andare a vivere col mio ragazzo di allora: una storia d’amore turbolenta, anche tragica per certi versi.