Le confidenze di Aurora Ramazzotti tra maternità, il lungo parto e la scelta del nome del suo piccolo Cesare Augusto.
Intervista a 360° per Aurora Ramazzotti che a Fanpage, nel corso de ‘Le Domande di Google’, ha risposto a tantissime curiosità relative alla sua vita privata e professionale. In modo particolare spiccano le parole sulla maternità, sulla gravidanza vissuta ma anche sui momenti del parto che, nel bene e nel male le resteranno sempre impressi nella mente.
Aurora Ramazzotti: la gravidanza e il parto
Si parte con una domanda sull’amore tra lei e Goffredo Cerza con l’ipotesi matrimonio: “Non sento l’urgenza di sposarmi, non perché non mi piaccia l’idea, ma nel nostro concetto di famiglia c’era prima un figlio, che è un legame più forte. In futuro chissà!”, ha dichiarato Aurora che poi è stata impegnata a replicare a tutte le curiosità sulla maternità e la gravidanza vissuta.
“Immaginatevi: rimanere incinta che non sei già così pronta, poi non sai neanche se il bambino è sano. Ero terrorizzata. Le persone se ne sono accorte, anche perché gli atteggiamenti di una donna incinta si vedono: ero isterica, più del solito”, ha ammesso la figlia di Michelle Hunziker. E sul fatto che la notizia della sua gravidanza sia uscita dai giornali: “Si capiva, ma non saprò mai chi ha fatto uscire la notizia. Ero di otto settimane. Per la prossima volta ho capito che non devo dirlo a nessuno. Ero molto arrabbiata”.
Sul parto poi: “Non ho avuto un parto normalissimo, ho fatto 3 giorni di induzione perché mi ero impuntata che volevo fare un parto naturale. Infatti quando mi chiedono un consiglio dico solo: non pianificare niente! Cerca di accettare quello che viene come non ho fatto io”, ha ammesso ancora la giovane Ramazzotti.
La scelta del nome del figlio
Simpaticissimo, poi, il retroscena legato alla scelta del nome del figlio: “Si chiama Cesare Augusto, ha un anno e mezzo. In sala operatoria ero stanca, ero in clinica da 4 giorni, io e Goffredo ci siamo guardati e abbiamo detto: ‘Cesare!’. Poi ci hanno chiesto: ‘Secondo nome?’. E io: ‘Fa lui, non voglio sapere!’. E l’ha chiamato Augusto. Poco impegnativo!”, ha raccontato Aurora.