L’emozionante racconto di Gianluca Grignani sui momenti più significativi della sua vita, come l’incontro con Lucio Dalla.
Gianluca Grignani ha recentemente pubblicato la sua autobiografia “Residui di rock’n’roll”, in cui narra le esperienze più intense e talvolta drammatiche della sua vita. In un’intervista a Repubblica, l’artista ha condiviso alcuni dei momenti più significativi del libro, inclusi dettagli su come Lucio Dalla lo abbia aiutato a superare periodi difficili.
Gianluca Grignani: il racconto della fuga
Nel libro, Grignani racconta dell’arresto nel 2014 e delle sue fughe in Sudamerica e Giamaica. Racconta di come, tornato a Londra con capelli rasta, decise di tagliarli e farsi biondo platino prima di incontrare i discografici, tra cui Franco Battiato.
“Avevo fatto i capelli rasta e passai da un parrucchiere per sistemarli, erano troppo intrisi di catrame. Decido di tagliare tutto e di farmi biondo platino. Solo che nell’ufficio dei discografici c’era anche Franco Battiato. Mi vide e fece una mossa alla Mick Jagger“.
Inoltre, l’incontro con Pino Daniele è uno dei momenti più memorabili: “Pino, ci facciamo una canna?” chiese Grignani, ricevendo una risposta ironica dal leggendario musicista napoletano. “Guagliò, io nella mia vita mi sono già fumato tutti i Campi Flegrei…“.
Gianluca Grignani salvato da Lucio Dalla: il racconto
Uno degli episodi più toccanti è l’incontro con Lucio Dalla durante un concerto dei Pearl Jam. Grignani ricorda un Eddie Vedder ubriaco sul palco e un pubblico che pogava male, quando improvvisamente fu chiamato da Dalla. Quell’incontro fu fondamentale per Grignani. “Era lì, si stava divertendo. Mi ha insegnato a non aver paura” racconta il cantautore.
Grignani non nasconde il lato oscuro della sua vita, affrontando apertamente le sue dipendenze. Nel capitolo intitolato “Il mostro”, descrive l’uso di droghe e le speculazioni nate intorno alla sua figura pubblica. La sua scelta di narrare queste esperienze in modo quasi narrativo offre un’introspezione sincera e personale, mostrando il suo desiderio di raccontare la verità.
Durante l’intervista confessa: “Dovevo raccontare la mia versione. Solo che ho scelto di farlo in maniera quasi narrativa. Anche perché se dovessi essere più preciso farei finire la favola di qualcuno“.