Il nome di Valeria Fonte è noto in rete per le sue battaglie. Conosciamo l’attivista che porta avanti la lotta contro la violenza di genere.
Valeria Fonte si è fatta conoscere sui social per le sue battaglie contro la violenza di genere ed il linguaggio misogino, inoltre l’attivista promuove l’educazione alle relazioni nelle scuole. Scopriamo qualche informazione in più su di lei.
Valeria Fonte: biografia e carriera
Classe 1998, Valeria è nata a Trapani, si è laureata in Italianistica presso l’Università di Bologna l’8 marzo 2023. Si è fatta strada sui social affrontando temi scottanti e portando avanti la lotta contro la violenza di genere. Valeria è scesa in campo indossando la pettorina di attivista dopo che nel 2019, una persona ha condiviso sul web delle sue immagini intime senza il suo consenso. Da vittima di “revenge porn”, non solo ha denunciato, ma si è anche battuta per dare al fenomeno la giusta visione mettendo sotto accusa chi diffonde questo tipo di contenuti piuttosto che colpevolizzare la vittima, come spesso fa l’opinione pubblica.
Nel 2022 ha pubblicato il suo primo libro “Ne uccide più la lingua”, edito da DeAgostini, nel quale tratta la violenza di genere soffermandosi sull’odio veicolato dalle parole. Nel 2023, l’attivista ha commentato l’omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta con una frase diventata subito virale in rete: “È stato il vostro bravo ragazzo”,frase poi ripresa dalla sorella della vittima, Elena.
Nel 2024 ha pubblicato “Vittime mai”, per la casa editrice DeAgostini, dove parla di violenza sulla protagonista del romanzo. Grazie al suo attivismo femminista ed alla sua attività di influencer fruttando le potenzialità offerte dai social Valeria è riuscita a ritagliarsi il ruolo di divulgatrice: invitata nelle scuole e nelle università parla di tematiche delicate.
La vita privata
Non si conosce nulla sulla sua sfera prettamente privata: non si sa infatti se Valeria sia impegnata sentimentalmente.
Curiosità su Valeria Fonte
– Su Instagram, Valeria Fonte affronta temi sociali delicati quali: stupro, molestie, responsabilità, libertà di espressione ed indignazione.
– Nel suo primo libro “Ne uccide più la lingua” la Fonte si è focalizzata sull’uso delle parole, invitando a prestare attenzione ad esse, perché vanno sempre tenute in considerazione per essere usate in modo opportuno, in modo da fermare la discriminazione e la violenza di genere che parte proprio da esse. Nell’introduzione del libro, l’autrice ha scritto: “Alle parole si affibbia un valore minore, trascurabile. Per questo motivo abbiamo cominciato a normalizzare quelle misogine, violente e discriminatorie”.
– L’attivista nei suoi interventi sottolinea l’importanza di un’educazione affettiva, sessuale e digitale nelle scuole sin da piccoli. Un tassello fondamentale per fornire “un’educazione alle relazioni” e per creare la cultura del consenso utile per debellare lo stupro.
