Il virus respiratorio sinciziale torna a preoccupare gli esperti: vediamo le raccomandazioni delle società scientifiche.
La stagione invernale 2023/2024 si è aperta con un picco non indifferente di pazienti affetti da virus respiratorio sinciziale. Non solo anziani e fragili, ma anche bambini. E’ per questo che le società scientifiche ricordano l’importanza della campagna vaccinale e lanciano un appello alle istituzioni per il prossimo anno.
Virus respiratorio sinciziale: le raccomandazioni delle società scientifiche
Sindromi influenzali, Covid e virus respiratorio sinciziale (VRS o RSV): questo è il quadro generale con cui i medici hanno aperto il 2024. Per la prima volta dall’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, gli ospedali sono tornati a vivere situazioni preoccupanti, tanto che la comunità scientifica ha lanciato un appello al Ministero della Salute e al Governo.
Considerando che il virus respiratorio sinciziale casa bronchioliti nei bambini piccoli e può provocare la morte negli anziani e nei pazienti fragili, è bene ribadire l’importanza dei vaccini contro il VRS o RSV. Stando ai dati di RespiVirNet, nella stagione 2022/2023 in Italia l’infezione ha rappresentato il 21% delle sindromi respiratorie acute negli over 65, contro il 38% dell’influenza, il 21% del Covid-19 ed il 20% di tutti gli altri virus respiratori.
Questa incidenza si trasforma in 290.000 casi di infezione respiratoria acuta da RSV, di cui 26.000 ricoveri e 1.800 decessi intra ospedalieri. Guardando al futuro, i dati potrebbero aumentare. Di conseguenza, c’è bisogno dell’aiuto del Ministero della Salute e del Governo per una campagna vaccinale ‘salva vita’ per la stagione 2024/2025.
Virus respiratorio sinciziale: è bene sponsorizzare il vaccino
Secondo gli esperti, il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale ha richiesto anni di studi e adesso che è stato messo a punto è necessario che venga proposto alla popolazione. Paolo Bonanni, Coordinatore scientifico del Board del Calendario per la Vita, ha dichiarato:
“I nuovi vaccini hanno dimostrato elevata efficacia contro le malattia da RSV, oltre l’80% nella prima stagione invernale, dopo la vaccinazione, sono sicuri, e proteggono anche nella seconda stagione fredda successiva alla singola dose. Sulla base delle evidenze scientifiche, che abbiamo riportato nel nostro documento, raccomandiamo, dalla prossima stagione autunnale, l’utilizzo dei nuovi vaccini RSV nella popolazione dai 75 anni in su e negli ultra-sessantenni affetti da malattie croniche, che rendono l’infezione ancora più pericolosa per la salute. (…) Auspichiamo che il Ministero della Salute si faccia parte attiva con il Governo affinché siano individuate le risorse necessarie alle Regioni per garantire l’offerta attiva di questa nuova fondamentale possibilità di prevenzione per la prossima stagione invernale 2024/2025“.