Il significato della canzone La libertà di Giorgio Gaber, il racconto del conflitto tra individualismo e bisogno di partecipazione.
Da brano simbolo di un repertorio a vero e proprio inno intergenerazionale, La libertà è una canzone che supera i limiti dello spazio e del tempo e che ancora oggi è in grado di parlare tanto agli individui di ieri che alle persone di domani. Capolavoro assoluto e cavallo di battaglia di Giorgio Gaber, uno dei massimi cantautori della nostra storia, faceva inizialmente parte dello spettacolo Dialogo tra un impegnato e un non so, da cui Gaber l’artista milanese trasse anche un eponimo album dal vivo registrato a Genova nel 1972.
Successivamente registrato anche in studio e inserito nell’album Far finta di essere sani, La libertà è rimasta nel corso degli anni un vero cavallo di battaglia per Gaber. Scritta dallo stesso cantautore con il fido Sandro Luporini, ancora oggi rappresenta una sintesi poetica di una riflessione che affonda le sue radici a dibattiti filosofici di natura illuministica. Scopriamo insieme il significato del testo.
La libertà di Giorgio Gaber: il significato della canzone
Come molte altre canzoni del repertorio di Giorgio Gaber, anche La libertà parte da spunti provenienti dalla filosofia, anche di qualche secolo prima, ma anche dalla politica della sua contemporaneità, quando il dibattito era forse più vivace e idealista rispetto a quello a cui siamo da qualche tempo abituati. Nelle prime due strofe del brano, in particolare, il protagonista racconta la libertà dell’uomo selvatico, che condivide la vita nella foresta con gli altri animali, inconsapevole di cosa sia una società. Una tematica in cui si sente l’eco del ‘buon selvaggio’ di Jean-Jacques Rousseau.
Conclusa questa prima dissertazione, il focus cambia e l’essere umano, ritrovatosi a vivere in una società ben più complessa e meno primitiva, inizia sviluppare un concetto di libertà che assume una connotazione politica e si lega essenzialmente al concetto di democrazia. Una libertà comunque apparente, come si può evincere dalla frase “e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà“.
In chiusura, quindi, Gaber descrive un uomo “più evoluto“, un individuo che arriva a sfidare la natura, confidando nella necessità della scienza e del pensiero, unica vera arma di libertà. Un percorso riflessivo che trova però la sua conclusione più netta e chiara in un messaggio espresso nel ritornello, in cui l’autore afferma: “La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione“. Una frase che sembra suggerire come sia solo l’appartenenza, politica, sociale o di altra natura, a uscire vittoriosa dall’eterno conflitto con l’individualismo.
La libertà, Giorgio Gaber: il testo della canzone
Vorrei essere libero,
libero come un uomo,
come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente
la natura,
che cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire
un’avventura…
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