Vi proponiamo una selezione delle più belle poesie da dedicare ai fratelli, componimenti che parlano di un legame davvero indissolubile.
E’ difficile trovare poesie famose scritte appositamente per i fratelli, ma ci sono comunque componimenti bellissimi che possiamo dedicare loro. Vi proponiamo gli scritti di cinque autori che hanno usato parole bellissime per descrivere rapporti davvero indissolubili.
Le più belle poesie da dedicare ai fratelli
Quanti hanno la fortuna di avere dei fratelli in gamba, sanno benissimo quanto sia importante averli vicino. E’ con loro che si cresce, è sempre a loro che si confidano i segreti adolescenziali e i problemi dell’età adulta. Da grandi ci si ritrova a vivere grandi gioie insieme, come la nascita dei figli, ma anche ad affrontare dolori laceranti, come la perdita dei genitori. Il legame fraterno è fondamentale e va curato, coccolato e, perché no, omaggiato con poesie ad hoc. Di seguito, vi proponiamo cinque componimenti bellissimi da dedicare ai fratelli o alle sorelle:
Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi di Emily Dickinson
Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano.
Se allevierò il dolore di una vita
o allevierò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano!
L’oggi è lontano dall’infanzia
ma su e giù per le colline
tengo più stretta la sua mano
che accorcia tutte le distanze!
I piedi di chi cammina verso casa
vanno con sandali più leggeri!
In lode di mia sorella di Wisława Szymborska
Mia sorella non scrive poesie,
né penso che si metterà a scrivere poesie.
Ha preso dalla madre, che non scriveva poesie,
e dal padre, che anche lui non scriveva poesie.
Sotto il tetto di mia sorella mi sento sicura:
suo marito mai e poi mai scriverebbe poesie.
E anche se tutto ciò suona ripetitivo come una litania,
nessuno dei miei parenti scrive poesie.
Nei suoi cassetti non ci sono vecchie poesie,
né ce n’è di recenti nella sua borsetta.
E quando mia sorella mi invita a pranzo,
so che non ha intenzione di leggermi poesie.
Fa minestre squisite senza secondi fini,
e il suo caffè non si rovescia su manoscritti.
In molte famiglie nessuno scrive poesie,
ma se accade – è raro che sia uno solo.
A volte la poesia scende a cascate per generazioni,
creando gorghi pericolosi nel mutuo sentire.
Mia sorella pratica una discreta prosa orale,
e tutta la sua opera scritta consiste in cartoline
il cui testo promette la stessa cosa ogni anno:
che al ritorno delle vacanze
tutto quanto
tutto
racconterà.
Non nascondere il segreto del tuo cuore di Rabrindranath Tagore
Non nascondere
il segreto del tuo cuore,
amico mio!
Dillo a me, solo a me,
in confidenza.
Tu che sorridi così gentilmente,
dimmelo piano,
il mio cuore lo ascolterà,
non le mie orecchie.
La notte è profonda,
la casa silenziosa,
i nidi degli uccelli
tacciono nel sonno.
Rivelami tra le lacrime esitanti,
tra sorrisi tremanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore.
Non ho bisogno di denaro di Alda Merini
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti
Di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori, detti pensieri,
di rose, dette presenze,
di sogni, che abitino gli alberi,
di canzoni che faccian danzar le statue,
di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti…
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia le pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Ho sceso dandoti il braccio di Eugenio Montale
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.