Sui social network spopola il trend “Quanto durano 10 secondi?”, contro il bidello assolto dall’accusa di molestie.
Un nuovo trend sta spopolando in questi giorni sui principali social network, da Instagram a TikTok. Ed è un trend stavolta ispirato a un fatto di cronaca e dall’obiettivo molto importante. Influencer e persone comuni, toccandosi il seno con un timer in bella vista, stanno cercando di dimostrare quanto possano essere lunghi 10 secondi.
“Quanto durano dieci secondi?“, è il titolo di questa nuova tendenza social, che ha come obiettivo dimostrare quanto dieci secondi possano essere interminabili in determinate circostanze. Un trend che scaturisce dall’assoluzione da parte del Tribunale di Roma del bidello accusato di molestie sessuali nei confronti di una minorenne.
Come funziona il trend dedicato ai 10 secondi
La sentenza dei giudici ha a dir poco lasciato interdetta l’opinione pubblica, e sono stati in molti attraverso i social a decidere di dimostrare il proprio dissenso dimostrando quanto non si possa valutare la lunghezza di una molestia per poter decidere se si tratta di molestia o meno.
A dare il via alla provocazione è stato l’attore e comico Paolo Camilli, ma il suo spunto ha subito coinvolto migliaia di persone, diventando un vero e proprio trend popolare sia su Instagram che su TikTok. In sostanza, gli utenti si riprendono mentre si palpano il seno per dieci secondi, con un timer sullo schermo. Brevi clip accompagnate dall’hashtag #10secondi.
L’obiettivo è semplice: dimostrare quanto una durata che dall’esterno può sembrare irrisoria possa in realtà essere più che sufficiente per avere un forte impatto su chi subisce una molestia. Di seguito uno dei migliaia di video pubblicati in queste ore sui social:
Perché il bidello è stato assolto
La vicenda di cronaca, molto controversa e dibattuta, è stata al centro dell’attenzione mediatica negli ultimi giorni. Si tratta dell’assoluzione da parte della quinta sezione penale del Tribunale di Roma di un bidello di 66 anni che nell’aprile del 2022 aveva toccato i glutei a una studentessa di 17 anni all’Istituto Cine-TV Roberto Rossellini.
Secondo la ragazza, l’uomo le avrebbe infilato la mano nei pantaloni, anche sotto gli slip, con una veemenza tale da sollevarla da terra. L’uomo ha invece negato di averle infilato la mano nei calzoni, pur ammettendo di averla palpata senza il suo consenso, aggiungendo di averlo fatto solo come scherzo. Ed evidentemente i giudici hanno dato credito alla sua tesi, visto che hanno assolto l’uomo per la durata dell’atto, compresa tra i 5 e i 10 secondi, che non può “configurare una molestia”.
Nella sentenza, si legge infatti che “la repentinità dell’azione, senza alcuna insistenza nel toccamento, da considerarsi quasi uno sfioramento, il luogo e il tempo della condotta, in pieno giorno in locale aperto al pubblico e in presenza di altre persone, e le stesse modalità dell’azione poi conclusasi con il sollevamento della ragazza non consentono di configurare l’intento libidinoso o di concupiscenza generalmente richiesto dalla norma penale“.