Che cos’è il rito Ambrosiano? Vediamo quando è nato, in cosa consiste, dove si usa e perché differisce dalla celebrazione romana.
Il Rito Ambrosiano, utilizzato per i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, si è formato tra il V° e il VIII° secolo. Differisce su più aspetti con quello romano e si usa soltanto in poche zone d’Italia. Vediamo cos’è, in cosa consiste e quali sono le differenze maggiori.
Cos’è il Rito Ambrosiano: in cosa consiste e dove si usa
Celebrazione liturgica di tipo latino, il Rito Ambrosiano si è formato intorno ai secoli V°-VIII° ed è usato soprattutto nell’Arcidiocesi di Milano. Fuori dal capoluogo lombardo è seguito soltanto nelle parrocchie di Cannobio e di Cannero Riviera (nel vicariato del Verbano, nella diocesi di Novara) e nel Canton Ticino. Differisce da quello romano per alcune particolarità e le più importanti sono: l’anno liturgico, il Messale e il Lezionario.
Per quanto riguarda la liturgia, il Rito Ambrosiano è caratterizzato da un forte Cristocentrismo, ma, come fonte normativa, fa comunque riferimento agli usi della Chiesa di Roma. La messa, però, appare diversa da quella a cui siamo quasi tutti abituati. Nella Liturgia della Parola, ad esempio, il lettore si inchina verso il sacerdote prima di annunciare il titolo della lettura per chiedere la sua benedizione. Il sacerdote risponde in modo diverso in base alla fonte della lettura. Lo scambio della Pace, invece, avviene al termine della Liturgia della Parola e non immediatamente prima della Comunione.
Il Lezionario Ambrosiano prevede una formula introduttiva specifica alla lettura del Vangelo: “In quel tempo.“. Il punto è fondamentale perché indica il momento in cui, per l’intervento divino, si è manifestata l’economia salvifica. Questi, ovviamente, sono soltanto alcune delle differenze.
Chi è il Capo-Rito della celebrazione Ambrosiana?
Il Rito Ambrosiano, inoltre, differisce da quello romano per altri piccoli particolari, come: la mancanza dell’Agnus Dei, il Credo proclamato dopo l’offertorio e la celebrazione che termina con “Andiamo in pace” e non “La messa è finita”. Diversi sono anche gli abiti che indossa il sacerdote durante l’anno liturgico e le relative celebrazioni e i simboli, talvolta pagani, delle principali festività. Il Capo-Rito della celebrazione ambrosiana è l’Arcivescovo di Milano, che ne è custode, tutore, promotore e liturgo.