Nuove regole per l’isolamento dei positivi al Covid: ecco cosa potrebbe cambiare nelle prossime settimane.
L’isolamento dei positivi al Covid nelle prossime settimane potrebbe cambiare. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva già anticipato alcune settimane fa la possibilità di una modifica delle regole sull’isolamento, questione su cui si stava interrogando l’Aifa. Adesso, anche l’istituto Spallanzani, interpellato dal ministero, ha confermato una sensazione già viva nelle menti del nuovo esecutivo: l’isolamento potrebbe essere abbreviato e reso più “leggero” già dalle prossime settimane. Ecco quali sono le possibili nuove regole e come dovremo comportarci.
Isolamento dei positivi: come possono cambiare le regole
Stando a quanto trapela, l’isolamento dei positivi potrebbe passare dagli attuali quattordici giorni dalla prima positività a soli cinque giorni. Al termine di questo periodo, le persone infette, anche se non negativizzate, potrebbero anche uscire di casa, ma solo indossando la mascherina.
Lo ha reso noto Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani: “Noi riteniamo che per le persone asintomatiche l’isolamento possa durare cinque giorni dalla positività , senza bisogno di un ulteriore test negativo“. Diverso il discorso per chi ha ancora dei sintomi lievi. In questo caso l’isolamento potrebbe interrompersi a cinque giorni dalla comparsa dei sintomi, ma solo se senza febbre da 24 ore.
Cambiano le regole anti-Covid: l’ipotesi di Bassetti
Chiede ancora cautela e attenzioni, dunque, lo Spallanzani tramite la voce del direttore Vaia, pur aprendo alla possibilità di un allentamento nelle regole. Tuttavia, a causa anche del sovrapporsi con l’influenza stagionale, ridurre ancora l’isolamento potrebbe rivelarsi inopportuno.
Non è dello stesso parere il più celebre degli infettivologi italiani, Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, secondo cui si sarebbe potuti andare anche oltre queste indicazioni: “Io avrei tolto totalmente l’isolamento per tutti e avrei equiparato il Covid alle altre malattie infettive a trasmissione respiratoria come l’influenza“. Ad ogni modo, le indicazioni dello Spallanzani sono comunque un passo avanti e, sottolinea Bassetti, passano palla alla responsabilità del singolo, e non dello Stato, nelle scelte relative alla propria salute.
Allo stesso tempo, l’infettivologo ha però voluto continuare a parlare della necessità del vaccino, le armi per trasformare il Coronavirus in un ospite fastidioso ma non letale. Per questo motivo non va interrotta la somministrazione, ed è anzi necessaria per limitare il rischio della triplendemia, l’incubo di questo periodo autunnale.