La parola adultizzare è molto utilizzata in psicologia, ma cosa significa nello specifico? Scopriamo tutto su questo termine.
Il termine adultizzare è sempre più comune, infatti spesso lo si può incontrare non solo in ambito psicologico. Questa parola è comunque ancora non troppo diffusa e dunque molte persone non ne conoscono il significato. Vediamo allora cosa vuole dire e quando è possibile utilizzarla senza commettere errori grazie ad alcuni esempi d’uso.
- Origini: derivato dalla parola italiana “adulto” con l’aggiunta del suffisso “-izziare”.
- Quando si usa: si utilizza per intendere “rendere adulto” qualcuno in maniera precoce rispetto alla sua età.
- Lingua: italiano.
- Diffusione: in Italia.
Il significato di adultizzare
La parola italiana adultizzare è utilizzata per riferirsi a quando un bambino viene reso adulto in maniera precoce. Questa espressione, quindi, si usa per descrivere bambini che crescono in maniera troppo veloce rispetto alla loro età. La società di oggi tende a far bruciare le tappe ai più piccoli portandoli a diventare adulti molto presto.
L’adultizzazione dei bambini avviene in maniera parallela all’infantilizzazione delle persone adulte. I giovanissimi, dunque, crescono in modo sempre più veloce mentre quelli che sono adulti cercano di mostrarsi sempre giovani.
Nel mondo della psicologia si parla molto della questione dal momento che risulta sempre più preoccupante. L’adultizzazione dei bambini, infatti, preoccupa gli esperti dal momento che si tratta di un qualcosa che va contro la loro natura.
Esempi d’uso
Ecco dunque alcuni esempi d’uso in casi pratici per comprendere nel dettaglio il significato della parola:
“I bambini che crescono in quartieri difficili si devono adultizzare velocemente: è davvero un peccato che non possano vivere la loro infanzia”.
“Adultizzare un bambino non è mai una buona idea secondo me: bisogna fargli vivere la loro età”.
“Alcuni neologismi derivano dall’inglese come nel caso di zombieing, ma altri come adultizzare nascono dalla lingua italiana”.