Protagoniste di una miniserie, Wanna Marchi e Stefania Nobile raccontano le loro emozioni dopo il successo e i 9 anni di carcere per truffa.
Intervista al Corriere della Sera nella versione di Bologna per Wanna Marchi e Stefania Nobile, regine delle televendite che dopo aver assaggiato il successo si sono ritrovate a fare i conti con ben 9 anni di carcere per truffa. Le due donne si sono raccontate a margine del successo avuto dalla miniserie Netflix a loro dedicata.
Wanna Marchi e Stefania Nobile: “Non siamo pentite”
Le due donne hanno risposto ad alcune domande sul periodo delle televendite e delle truffe sottolineando come non siano assolutamente pentite: “Dopo 9 anni di carcere, non abbiamo bisogno di redenzione. È stata Netflix a cercarci. Mia madre Wanna Marchi è stata a lungo la regina della televisione. E, anche se sono 20 anni che cercano di farla fuori, in televisione tornerà . Se non sarà in Italia, sarà in Danimarca, in Sudafrica, ovunque. Questa serie dà la possibilità al mondo di conoscere una parte della sua storia”, ha spiegato Stefania Nobile.
E sulla serie: “Abbiamo guardato le quattro puntate. È un bel lavoro, di ricerca e di montaggio. Ma molte verità , importanti per capire la nostra storia, sono state omesse. Forse gli autori hanno intenzione di fare una seconda serie. Ma comunque uscirà presto anche un nostro libro, con tanti altri dettagli che nella serie non sono stati messi”, ha detto Wanna Marchi.
Ancora su quanto accaduto in passato: “Se vorremmo cambiare qualcosa del passato? Nulla. Non mi pare che lo Stato abbia smesso di far giocare i cittadini ai numeri del Lotto. Eppure, conosco gente che in quel modo ha perso la casa. Se non fa un passo indietro lo Stato, non vedo perché Wanna Marchi dovrebbe pentirsi. E poi, se si trattava davvero di persone senza soldi, che si sono indebitate, come hanno raccontato in tribunale, come mai all’epoca riuscirono a pagare 300 milioni di lire ad un mago? Questa è una storia vecchia, per cui abbiamo già scontato 9 anni di carcere […]”.
Proprio sul carcere, la Nobile ha aggiunto: “Che anni sono stati? Anni tremendi. Il carcere andrebbe discusso e argomentato. Nonostante una pena così severa, siamo uscite sane da questa esperienza e abbiamo ripreso in mano la nostra vita, ricominciando a lavorare. Eppure, è rimasto su di noi il marchio del sale e dei numeri. Anche se le stesse cose, in Italia, continuano a farle tanti altri: di maghi in televisione continuano a vedersene. Forse lo Stato dovrebbe chiedere a Wanna Marchi di insegnare alle persone come non farsi fregare dai maghi”.
Di seguito un post Instagram che parla appunto della serie dedicata alle due donne: