Il Quiet quitting è un nuovo modo di concepire il lavoro che sta spopolando sui social, specialmente tra gli appartenenti alla Generazione Z.
Che cos’è il Quiet quitting? Il suo hashtag sta spopolando su TikTok e gli appartenenti alla generazione Z ne stanno facendo un vero e proprio stile di vita. In parole semplici, altro non è che un modo diverso, forse innovativo, di vedere il lavoro. Nessuno fugge dalle mansioni che gli spettano, ma si tiene alla larga dagli extra.
Che cos’è il Quiet quitting?
Anche se letteralmente quiet quitting si traduce con abbandono silenzioso, ciò che indica è parecchio diverso. Si tratta di un nuovo modo di concepire il lavoro che mette al centro della scena il benessere psicofisico del dipendente. Quest’ultimo, sia chiaro, non rifiuta di prestare i servizi per cui è pagato, ma si limita solo a quelli che gli spettano per contratto. Pertanto, addio agli straordinari – anche se pagati – e ai progetti extra, per fare spazio al tempo libero e alla cura di se stessi.
Anche se il quiet quitting si sta diffondendo a macchia d’olio soprattutto negli ultimi tempi, il fenomeno è nato qualche anno fa in Cina e in America, dove si chiama Mo Yu. Il lavoratore, è bene sottolinearlo, non intende ingannare il proprio datore, ma soltanto attenersi alle mansioni previste dal suo contratto. In questo modo, non si ha solo più tempo libero, ma ci si mette al riparo anche da fonti di stress che potrebbero causare danni maggiori.
Il quiet quitting sta letteralmente spopolando su TikTok, dove gli appartenenti alla Generazione Z hanno reso virale il relativo hashtag. Come mai sta prendendo piede soprattutto tra i più giovani? Semplice: rispetto ai genitori o ai nonni, hanno una visione diversa del lavoro e della salute mentale, che spesso viene messa a dura prova sia dai capi che dai colleghi.
Quiet Quitting: i dati parlano chiaro
Considerando che l’hashtag #quietquitting ha raggiunto in poco tempo ben 8,2 milioni di visualizzazioni, vale la pena dare uno sguardo ai dati. Secondo il report State of the global workplace 2022 di Gallup, soltanto il 33% dei dipendenti si considera inserito in una condizione di crescita e benessere. Il 44%, invece, sostiene di essere stressato e reputa demotivante il proprio lavoro. Infine, il 14% dei lavoratori dichiara di essere davvero coinvolto nel proprio mestiere e il 9% si definisce entusiasta di ciò che fa. Davanti a dati di questo tipo, sembra che il Quiet Quitting sia davvero una delle poche vie d’uscita.