Bocciare è una parola italiana che tutti usano e conoscono, ma da dove nasce? Scopriamo tutto su questo verbo.
La parola bocciare è utilizzata da tutti e proprio per questo motivo viene data per scontata. In realtà si tratta di un’espressione italiana davvero interessante in quanto ha un’evoluzione particolare. Pur essendo un termine colloquiale che tutti conosciamo, la sua origine non è per nulla certa ed è per questo curioso conoscerla nel dettaglio.
- Origini: da boccia (incerto) oppure dalla parola preromana
- Quando si usa: soprattutto in ambito scolastico, ma in generale quando si parla di qualcuno che viene respinto.
- Lingua: italiano.
- Diffusione: in Italia.
Il significato di bocciare
Bocciare è un verbo italiano che per alcuni è legato ad etimologie anglosassoni che fanno riferimento a vecchi metodi di votazione. Questa origine non è però certa, infatti altri ritengono che la parola derivi dal gioco delle bocce. In questo gioco viene lanciata una piccola palla chiamata boccino e lo scopo dei giocatori è lanciare le bocce più vicine possibile ad esso. L’azione di colpire la boccia degli avversari con la propria per allontanarle è chiamata bocciata.
Da qui emerge quindi un quadro parecchio evocativo e particolare. L’immagine che deriva fa comprendere come essere bocciati a scuola o ad un esame sia un po’ come essere allontanati dall’obiettivo. Oggi spesso si dice anche “essere rimbalzati” a un esame e anche in tal caso l’immagine è la stessa.
Esempi d’uso
Ecco alcuni esempi d’uso in casi pratici che permettono di capire al meglio qual è il significato di questa parola.
“Se continui a non studiare mai ti farai sicuramente bocciare: devi rimboccarti le maniche perché alla fine della scuola manca poco”.
“Quello che devo dare lunedì sarà il primo esame del secondo anno di Università, per questo ho studiato tanto: non voglio assolutamente farmi bocciare”.
“Tommaso Zorzi, il figlio di Lorenzo Zorzi, è rimasto molto deluso quando hanno deciso di bocciare il ddl zan”.