L’attore appare ancora visibilmente scosso dalla tragedia, ma vuole opporsi fermamente all’uso di armi vere sui set.
Ricordiamo tutti il drammatico evento che ha sconvolto le riprese cinematografiche del film Rust: l’attore Alec Baldwin, mentre maneggiava una pistola, ha aperto inavvertitamente il fuoco uccidendo così la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferendo il regista Joel Souza. Dalle indagini successive era stato poi confermato che già qualche giorno prima del fatale evento dall’arma da fuoco erano partiti diversi colpi e che vi erano stati caricati dei proiettili veri. In più, l’assistente alla regia aveva assicurato all’attore americano che la pistola era scarica, ma così non è stato.
Dopo alcune settimane dall’accaduto, per la prima volta rilascia delle dichiarazioni Alec Baldwin, ancora fortemente provato dalla tragedia. L’attore, che è stato intervistato da Tmz, ha criticato l’utilizzo delle armi vere sui set cinematografici, usanza purtroppo ancora diffusa in America.
Ecco il suo racconto, come riporta il Corriere: “Halyna era mia amica, quando sono arrivato in città per la prima volta l’ho portata a cena, insieme al regista Joel Souza eravamo una squadra ben affiatata. Quanti incidenti con le armi ci sono? Questi sono gli Stati Uniti. Servirebbe una nuova legge per le armi sul set, magari di plastica, non saprei: io non sono un esperto ma è urgente proteggere le persone sul set e collaborerei in ogni modo a questo“.