Importanti novità sull’omicidio di Laura Ziliani, la vigilessa uccisa in Valcamonica. Le figlie Silvia e Paola avrebbero tentato il suicidio.
Un doppio tentativo di suicidio, per questo motivo Silvia e Paola sarebbero state ricoverate in due strutture diverse ma entrambe nello stesso reparto, quello di psichiatria. La chiamata sarebbe partita quest’estate dalla palazzina dove vivevano le due ragazze, figlie di Laura Ziliani.
L’ambulanza con Silvia a bordo entra nell’Ospedale Civile di Brescia, mentre Paola è stata trasportata all’ospedale di Montichiari. Silvia torna a casa prima, dopo appena sette giorni. Mentre Paola rimane ricoverata per quindici giorni. Cosa è accaduto alle due sorelle? Stavano davvero male o è stata l’ennesima messa in scena? Il tentativo di suicidio dopo aver appreso di essere state accusate dell’omicidio della madre.
Una sorellanza criminale
Il ricovero in psichiatria potrebbe essere stato un tentativo per ottenere la perizia psichiatrica? Il rapporto simbiotico tra le due sorelle, di 27 e 18 anni, inizia a far emergere un quadro inquietante. Silvia e Paola erano inseparabili, più che una sorellanza la loro sembra un vero e proprio sodalizio criminale.
Tra le due tuttavia sembra essere la minore Paola, quella che aveva un ruolo predominante nel rapporto. Forse è stata proprio lei la stratega del trio criminale. Sul suo profilo Facebook sono stati trovati indizi di culti satanici e magia nera, un interesse che la giovane condivideva con il fidanzato Mirto. Mirto era un fidanzato in condivisione tra le due sorelle, altro aspetto oscuro sul rapporto tra Silvia e Paola.
Secondo le indiscrezioni ora le sorelle sarebbero state separate, messe ciascuna in una cella diversa. La speranza degli inquirenti è che una delle due possa quindi crollare e rivelare la verità .