Zona gialla, a maggio ci saranno graduali riaperture: ecco il calendario studiato dal governo Draghi per riprendere le attività senza eccessivi rischi.
Se per aprile zona gialla dovrebbe restare solo un ricordo, salvo clamorosi colpi di scena, maggio dovrebbe essere il mese delle graduali riaperture. Le due anime della maggioranza, quella degli aperturisti e dei rigoristi, potrebbero arrivare a un compromesso attraverso un calendario stilato dal governo Draghi per garantire un ritorno alla normalità in maniera del tutto graduale e senza mettere a rischio la salute pubblica. Ecco cosa dovrebbe prevedere questo calendario.
La zona gialla torna a maggio
Anche se molte regioni già presentano una situazione epidemica che consentirebbe il passaggio in zona gialla, il decreto Draghi per aprile non permette di abbandonare l’arancione. Una misura che, seppur contestata, dovrebbe essere confermata. La buona notiza riguarda però il parziale ritorno alle riaperture già dai primi giorni di maggio.
Superato il weekend del 1° maggio, infatti, dovrebbero essere ‘scongelate’ le zone gialle, e quindi tutte le regioni che avranno dati positivi in termini di contagi e vaccinazioni potranno tornare a godere di maggior libertà . Ricordiamo che nelle zone gialle è infatti possibile, tra le altre cose, pranzare in un ristorante e circolare liberamente all’interno della Regione, senza autocertificazione.
Il calendario delle riaperture
Ma a dare maggior speranza è la presenza di un vero e proprio calendario che dovrebbe consentirci di tornare a respirare. Un calendario stilato tenendo a mente due parole chiave: gradualità e prudenza. Dal 3 maggio è previsto il ritorno in classe per gli studenti delle scuole superiori. Dopo aver analizzato l’impatto che questa misura avrà sui dati, si dovrebbe passare alla riapertura di bar e ristoranti a pranzo, anche se esclusivamente con tavoli all’aperto. Dal 15 dovrebbero quindi riaprire anche le palestre.
E non dovrebbe finire qui. Sul tavolo del governo c’è anche un dossier delle Regioni che spinge per ulteriori aperture, come quelle dei ristoranti a cena (con prolungamento slittamento del coprifuoco alle 24), delle piscine e degli spettacoli anche nelle zone più a rischio, ovviamente con un sistema di distanze interpersonali molto rigido. In particolare dovrebbero essere garantiti due metri di distanza all’interno di palestre, cinema, teatri e ristoranti. Rimarrebbe lo stop allo sport da contatto fisico, ma la possibilità di svolgere le altre attività . Per cinema e spettacoli invece si starebbe ragionando su tamponi all’ingresso e test negativi effettuati entro 48 ore. Si tratta al momento solo di ipotesi, ma che non vengono escluse del tutto. Ed è già un piccolo passo avanti.