Associazione senza fini di lucro nata nel 1986: ecco cos’è il Codacons. Scopriamo come funziona e come opera a tutela dei consumatori.
Il Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, è un’associazione nata nel 1986 con l’intento di tutelare i consumatori. Conosciuta a livello nazionale, ha sedi in tutta Italia, fa inoltre parte di alcune Commissioni consultive della Pubblica Amministrazione. Ente privato, finanzia la propria attività grazie alle quote dei propri iscritti, al 5 per mille e finanziamenti conseguenti il coinvolgimento in determinati progetti.
Codacons, cos’è l’ente a tutela dei consumatori
Il Codacons, così come si evince dal sito ufficiale dell’ente è “un’associazione di volontariato di cui alla l. 266/91 autonoma, senza fini di lucro a base democratica e partecipativa che persegue esclusivamente obiettivi di solidarietà sociale”. Si tratta quindi di una struttura autonoma, con una propria organizzazione. Nata basandosi su campagne a favore di consumatori e utenti, come si legge nello statuto, lo scopo è quello di “tutelare con ogni mezzo legittimo, e in particolare con il ricorso allo strumento giudiziario, i diritti e gli interessi di consumatori ed utenti”.
Il Codacons, quindi, rivolge il suo operato ai cittadini, ma anche a soggetti pubblici, privati e a chi offre beni e servizi. L’intento è quello di intervenire in caso di possibili abusi o reati contro la Pubblica Amministrazione. Opera utilizzando in particolar modo l’azione giudiziaria, ma a differenza di quanti in molti possano pensare, non si tratta di un ente di natura pubblica o statale, bensì di un’associazione privata.
Codacons, da Fedez e Chiara Ferragni, quante diatribe
Di recente quando si pensa al Codacons, il pensiero va subito e Fedez e Chiara Ferragni per le tante vicende che hanno coinvolto l’ente, il rapper e l’influencer. Su quali temi? I più disparati. Per esempio per la raccolta fondi online promossa dai Ferragnez per sostenere l’Ospedale San Raffaele di Milano durante l’emergenza coronavirus.
Senza dimenticare quando l’associazione ha accusato Chiara Ferragni di blasfemia per via di una foto sulla copertina di Vanity Fair in cui il viso della “Madonna con bambino”, dipinta da Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato, è stato sostituito proprio con quello della nota influencer.
E poi via via numerose questioni, senza dimenticare quella che ha portato il Codacons a chiedere l’intervento della Guardia di Finanza dopo le dichiarazioni del rapper in tribunale. Questioni che hanno portato Fedez, nel febbraio del 2024, a querelare il Codacons perché “ha consapevolmente accusato, seppure in modo implicito ed allusivo, Federico Lucia di essere incline a commettere reati”.