In molti non hanno ancora compreso quanto la scelta della sigaretta elettronica, oltre ad avere un impatto meno negativo sulla salute, comporti un risparmio notevole per le proprie finanze.
Probabilmente è dovuto alla diffidenza che ancora aleggia intorno a questo prodotto, nonostante sia in crescita la diffusione e un successo sempre maggiore.
Che cos’è la sigaretta elettronica e come funziona?
Per analizzare l’entità dei vantaggi
e del risparmio inerenti alla
sigaretta elettronica, occorre comprendere innanzitutto di cosa si tratti.
Nota come e-cig, il prodotto giunse dalla Cina e si affacciò sul mercato occidentale a partire dal 2006.
Gli ultimi dieci anni hanno decretato il successo di questo dispositivo. Basti considerare che, solo in Italia, gli svapatori (neologismo che identifica possessori e fruitori del fumo elettronico), si attestano intorno ai 400 mila.
Il principio di funzionamento prevede l’inalazione di vapore aromatizzato, al cui interno può essere inserita anche una certa quantità di nicotina, variabile dai 6 ai 24 mg. Proprio qui risiede la grande differenza rispetto alle sigarette tradizionali: l’assenza di combustione, che non genera tutte le implicazioni nocive legate all’inalazione.
Svapare non comporta l’assunzione di tutte quelle sostanze dannose che il fumo tradizionale coinvolge. Un’esperienza simile ma anche diametralmente diversa, capace di soddisfare anche i fumatori più incalliti.
La sigaretta elettronica e lo svapo personalizzabile
Quella della sigaretta elettronica è una novità decisamente interessante. Oltre agli evidenti vantaggi per la salute, questi dispositivi hanno aperto la strada a un nuovo modo di concepire il fumo.
Lo svapo offre un’ampia gamma di varianti, una sensazione diversa ad ogni inalazione. La personalizzazione è sicuramente una delle grandi novità che solo chi sceglie le e-cig può sperimentare e la customizzazione coinvolge diversi componenti:
- liquidi aromatizzati (non solo nicotina, ma anche spezie ed essenze di vario genere);
- atomizzatori (diversi modelli che rispondono a necessità di svapo differenti);
- batterie (fondamentali per l’intensità dell’esperienza e dell’inalazione);
- display riportanti informazioni e specifiche di regolazione (wattaggio e temperatura del vapore);
- scocca e serbatoi (esistono sigarette elettroniche esteticamente uniche, persino resistenti all’acqua).
La sigaretta elettronica ha dimostrato una profondità di fruizione molto più articolata rispetto al fumo tradizionale. Oltre al gusto e alla singolare e pulita esperienza d’inalazione, coinvolge tutto un insieme di elementi e modifiche, volti alla soddisfazione dello stile personale di ogni svapatore.
La sigaretta elettronica e i numeri del risparmio
Prima di quantificare l’effettivo risparmio per il portafoglio del fumatore, bisogna partire da due presupposti importanti:
- la sigaretta elettronica ha un costo iniziale elevato;
- la sigaretta tradizionale appare come un’abitudine economicamente sicura e abbordabile nella percezione immediata.
Per alcuni potrebbe essere difficile accantonare un’abitudine che comporta un esborso di soli 5€ alla volta. Spesso, ciò che non si riesce ad avere è una visione complessiva dell’investimento che il fumo tradizionale implica, specialmente per fumatori accaniti che arrivano a fumare anche più di un pacchetto al giorno.
È fondamentale tenere in considerazione l’assiduità con cui si fuma, poiché si rifletterà inevitabilmente sulla frequenza dello svapo. Se si consumano enormi quantità di sigarette tradizionali, si ricorrerà alla sigaretta elettronica con una frequenza molto elevata.
Anche la diversa percezione tra fumo classico e svapo può influire sulle quantità . Il passaggio da un’esperienza all’altra comporta anche il dover cambiare le proprie abitudini percettive. Lo svapo potrebbe sembrare troppo delicato rispetto al tiro con combustione del tabacco, il che potrebbe spingere molti fumatori a esagerare con le dosi.
Tutte queste considerazioni potrebbero condurre a una risposta incerta alla domanda circa il risparmio della sigaretta elettronica. Questa incertezza, tuttavia, è solo iniziale, legata principalmente all’inesperienza di chi ha appena scoperto il mondo dello svapo. I vantaggi economici emergono, specialmente con il passare del tempo.
La spesa iniziale per i dispositivi oscilla, mediamente, tra i 33€ e gli 84€, a seconda del modello scelto. Ogni pacchetto include:
- atomizzatore;
- batteria;
- testina intercambiabile;
- cleromizzatore;
- cavetto USB per la ricarica.
A questa prima spesa, bisogna aggiungere quella per i flaconi di liquido da vaporizzare. Il loro costo si aggira intorno ai 6€, con una durata media di una settimana, variabile a seconda del consumo. Altra spesa costante è quella per la resistenza, che va sostituita ogni 10-12 giorni, per il costo di 3€ l’una.
Confrontate con le spese relative al fumo tradizionale, la differenza è netta. Prendendo come esempio un fumatore con consumo medio di un pacchetto di sigarette al giorno, emerge che:
- 365 pacchetti l’anno da 5€ l’uno, comportano una spesa di 1.825€;
- un ipotetico kit per sigaretta elettronica (fra i 30 e i 90€), con scorta di almeno 120 flaconi da 10 ml (max 720€) e 30 resistenze (max 90€), comporta una spesa inferiore ai 900€.
Le cifre parlano da sole: il risparmio
è quasi del 50%. Certamente,
bisogna mettere in conto i pezzi di ricambio del dispositivo, ma
costituiscono una spesa ben
ammortizzata nel tempo.
Il risparmio può essere calcolato anche mensilmente:
- 150€ al mese a fronte di un consumo di un pacchetto di sigarette al giorno;
- 30€ al mese per 5 flaconi di ricarica.
È davvero semplice intuire quanto conveniente possa essere la conversione allo svapo, sia per la salute che per il portafoglio