Al Festival di Sanremo Rula Jebreal ha commosso il pubblico con il suo monologo straziante contro la violenza sulle donne.
Con un discorso autentico, intimo e quanto mai agghiacciante Rula Jebreal, giornalista di origine palestinese (e di nazionalità israeliana), ha snocciolato i “numeri” della violenza sulle donne al Festival di Sanremo:
“Negli ultimi tre anni 3 milioni 150mila donne sono state vittime di violenze sul posto di lavoro, negli ultimi due anni 88 donne al giorno hanno subito abusi e violenze, una ogni 15 minuti, ogni tre giorni viene uccisa una donna, sei donne sono state ammazzate solo la scorsa settimana. E nell’80 per cento dei casi il carnefice non ha bisogno di bussare, ha le chiavi di casa”, ha dichiarato la giornalista, che in prima persona ha vissuto il dramma della violenza quando sua madre si tolse la vita per colpa degli abusi subiti.
Rula Jebreal: il monologo
In tanti sui social hanno lodato Rula Jebreal per le sue parole al Festival di Sanremo e per il suo coraggio nell’affrontare apertamente non solo la violenza di genere, ma anche quella da lei vissuta quando sua madre si tolse la vita.
La giornalista ha rivelato durante il suo monologo di essere cresciuta in un orfanotrofio dove lei, insieme alle altre bambine, tutte le sere si sarebbero raccontate tra loro “favole tristi, non favole di mamme che conciliano il sogno, favole di bimbe sfortunate, perché le nostre madri erano state spesso stuprate o uccise o torturate”, ha aggiunto. In platea era presente anche sua figlia, Miral, commossa dalle parole della madre.
Il discorso di Diletta Leotta
L’altra prima donna del Festival di Sanremo che ha deciso di toccare un tema dedicato all’universo femminile è stata Diletta Leotta, che ha parlato del concetto di bellezza come “dono che capita, non è un merito”.
“Sarei ipocrita se dicessi che il mio aspetto è secondario. Mia nonna Elena me lo diceva sempre: la bellezza è un peso che con il tempo ti può fare inciampare se non la sai portare”, ha detto la conduttrice rivolgendosi proprio a sua nonna, seduta in platea. Con un effetto grafico alcune foto della conduttrice sono state “invecchiate” sul maxi schermo dell’Ariston, e infine lei ha chiosato: “Chissà se sarò felice come mia nonna a 85 anni, (…) non ho paura, perché lei mi ha insegnato ad essere diversamente bella.”
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