MES sta per Meccanismo Europeo di Stabilità ed è un fondo salva Stati per garantire la stabilità economico dei paesi europei.
Un fondo salva Stati, un’organizzazione internazionale a carattere regionale che ha il compito di salvaguardare l’economia degli stati nell’Eurozona: ecco che cos’è il MES, o Meccanismo Europeo di Stabilità, di cui si parla per la posizione del governo italiano del Conte bis, tra novembre e dicembre 2019, che l’opposizione contesta. Ma scopriamo insieme il significato e che cos’è nello specifico!
- Origine: acronimo;
- Quando viene usato: per indicare il Meccanismo Europeo di Stabilità;
- Lingua: italiano;
- Diffusione: globale.
Che cos’è il MES e la sua origine
Il MES è un’organizzazione che si occupa della stabilità economica dei paesi dell’Eurozona. È un’organizzazione intergovernativa e cioè che ha un consiglio amministrativo formato da governatori degli stati membri (ognuno ha un rappresentante di Stato), che decidono le politiche macroeconomiche da adottare per superare crisi economiche.
La sua origine, infatti, è dalla crisi economica del 2010-2011 che ha visto coinvolti alcuni Stati europei: il Portogallo, la Spagna, l’Italia, la Grecia e l’Irlanda. Da questa fu istituito il Fondo europeo di stabilità finanziaria, che poi si è evoluto negli anni nel MES. Questo è attivo dal 2012 e ha una capacità economica di 700 miliardi di euro.
La Germania è il paese che contribuisce di più, dando il 27% del capitale. Invece l’Italia partecipa con il 18%. Nel 2019 gli Stati membri sono d’accordo per alcune riforme del MES, anche se ci sono punti delle riforme che non mettono tutti d’accordo (in particolare quando si deve salvare uno Stato in particolare).
Esempi d’uso
Per fare qualche esempio, i principali quotidiani italiano hanno titolato in diversi modi su quest’argomento. Ecco alcuni titoli che contengono la parola MES:
“Mes, contraddizioni e silenzi nella verità di Conte” da Il Messaggero, 3 dicembre 2019.
“‘Tutti i ministri sapevano’, Conte difende il Mes ma è bagarre con Salvini” da La Stampa, 3 dicembre 2019.
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