L’espressione latina deus ex machina è molto difficile da spiegare concretamente; ma noi ci proviamo.
Dio che è macchina. Appare e ci parla. Nel teatro greco, per far parlare uno degli dei, si costruiva una macchina apposita. Questo meccanismo portava in genere alla conclusione dell’opera. Un atto risolutivo della questione. Da quel momento il termine deus ex machina ha cominciato a essere usato. Ma qual è la sua origine e il suo vero significato? Scopriamolo insieme!
- Origine: dal latino;
- Quando viene usato: quando si parla di un evento dalla grande portata che pone fine a una situazione in maniera risolutiva;
- Lingua: latino (mutuato dal greco);
- Diffusione: globale.
L’origine e la traduzione di deus ex machina
L’origine di questa espressione latina, mutuata dal greco “Mechanè”, è da collocare nella Grecia Antica. La traduzione letterale è “divinità che scende dalla macchina“. Come abbiamo già accennato, deus ex machina era, nel teatro, la risoluzione di un insieme di eventi irrisolvibili con il normale sistema narrativo di causa e effetto. Un macchina che arrivava in scena e risolveva ogni disputa tra gli altri personaggi.
Il Mechanè, nella tragedia greca, era una sorta di gru dove veniva portato in scena la “divinità”.
In seguito ha assunto un significato simile, ma applicato ai sistemi narrativi legati alla letteratura e ad altri medium. Un personaggio, appunto, viene definito “deus ex machina” quando porta una soluzione finale all’intreccio della trama con metodi non correlati alla logica della vicenda.
Allo stesso modo, una persona molto carismatica all’interno di un’azione, che di solito risolve i problemi, è considerata deus ex machina.
Esempi d’uso
Facciamo alcuni esempi di frasi (e di un film che si chiama proprio così) con l’espressione in oggetto:
“Quel personaggio è il deus ex machina della vicenda”.
“Il dirigente di quell’azienda riesce a risolvere tutto: può essere considerato il deus ex machina”.
Ex Machina è anche un film, diretto dall’inglese Alex Garland.
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