Un termine usato tra i giovani che ha più di un significato! Scopriamo insieme la traduzione della parola trash, da dove deriva e come si usa.
Il termine trash è molto usato tra i ragazzi per indicare qualcosa di pessimo gusto, volgare o di cattiva qualità. Deriva dall’americano e la sua traduzione letterale è “spazzatura” o “immondizia“. Spesso è utilizzata per i indicare produzioni di massa dell’intrattenimento (dove vengono scelti volutamente personaggi, argomenti di pessimo gusto per attirare il pubblico, in tv e anche nei film), per definire un tipo di musica o per le comunicazioni.
Nel linguaggio quotidiano può essere definito trash un programma televisivo fatto di contenuti scadenti o volgari, oppure un libro, ma anche il cestino sul desktop di un pc è detto trash. Scopriamo di più!
– Origini: dall’americano.
– Dove viene usato: nella quotidianità.
– Lingua: inglese.
– Diffusione: mondiale.
Storia del termine trash
Si può dare una prima origine della parola trash grazie a Ed Wood, Russ Meyer e John Waters. Questi tre personaggi sono stati tre registi cardine per quanto riguarda i b movie americani. Esperti nel cinema “scadente” e trash, erano famosi per trarre il massimo da budget ridotissimi per i loro lungometraggi, spesso dando un’idea di film “brutto” ma allo stesso tempo che diventano con il tempo dei film di culto. Ovviamente il poco tempo a disposizioni per girare e per tutto il processo di creazione del film, rendeva questo – all’apparenza – di bassa qualità.
L’idea iniziale era quella di creare film in nel minor tempo possibile, ma allo stesso tempo riempirli di scene folli che avrebbe scioccato il pubblico, che però ne avrebbero attirato inevitabilmente l’attenzione.
Negli anni ’60 Ed Wood creo forse il film più brutto mai girato, Plan 9 from Outer Space. All’epoca fu visto solamente come un brutto film, ma nel tempo questo regista ha assunto lo status di icona, grazie ai suoi film “trash”. Gli è stato dedicato il titolo di colui che “ha insegnato al cinema come trasformare il garage dietro casa in astronavi aliene“.
Mentre Wood diventava il padre del trash, Russ Meyer era impegnato a creare i suoi film cosiddetti “nudie-cutie” che avevano come focus il corpo nudo delle donne.
Infine troviamo John Waters che, secondo il regista Walter Hill, insieme a Andy Warhol, riuscì a creare la “cultura del trash”. Waters infatti viene ricordato per la cultura del “consumismo selvaggio” per via delle trame senza senso che creava. Il suo soprannome era “Godfather of trash”.
Dopo che questi film diventarono di culto, il senso di produzioni di bassa qualità venne ampliato anche alla tv. In particolare negli anni 2000 nella tv italiana ci fu una diffusione di programmi tv trash, che veicolavano contenuti leggeri e di basso livello cultura. Un esempio è Pomeriggio 5, condotto da Barbara D’Urso su Canale 5.
Anche nella musica ci fu l’avvento della musica trash metal, che è un genere ancora più estremo del metal, ma in questo caso non di bassa qualità. E poi ci furono anche canzoni italiani che si fregiarono di questo appellativo. Alcuni esempi sono: le canzoni di Elio e le Store Tese e quelle di Checco Zalone.
Infine, nel mondo della moda, lo stile trash è quando gli abiti sono molto appariscenti (a volte che non si abbinano e che non hanno senso) e danno molto poco senso dell’eleganza.
Esempi d’uso
Questo termine indica molte cose di pessimo gusto sia quello voluto sia quello “involontario”. Ecco alcuni esempi nel parlato:
– Il film che abbiamo visto questa sera era veramente trash;
– Elio e Le Storie Tese si sono dichiarati “il gruppo trash per eccellenza”;
– Il trash al giorno d’oggi sta invadendo ogni cosa.
Scopri anche che cosa significa Swag!
Il lockdown fa ingrassare? Scarica QUI la dieta da seguire ai tempi del coronavirus.