La separazione spontanea dalla placenta e i suoi vantaggi
Sempre più donne si oppongono al parto cesareo o all’epidurale, perché vogliono che quella del parto sia un’esperienza completamente naturale. E anche dopo la nascita, esiste una procedura che permette alla natura di continuare a fare il suo corso. Si chiama Lotus Birth ed è una pratica che consiste nel lasciare il neonato collegato alla placenta per mezzo del cordone ombelicale. Questo perché deve essere la natura a stabilire il momento della separazione. Ma nello specifico, come funziona la Lotus Birth?
Perché adottarla e in che modo
In media ci vogliono 3-4 giorni perché il cordone si stacchi. In rari casi, invece, ne possono servire anche 10. Questo vuol dire che ogni caso è diverso, ed è per questo che molti sostengono l’importanza della Lotus Birth. Il neonato non ha finito di trarre sostanze nutrienti dalla placenta finché non giunge il momento. Adottare la Lotus Birth è semplice, e parte prima di tutto dal consenso informato. Se siete future mamme e volete farla, informate lo staff medico che vi seguirà e se serve firmate un modulo di responsabilità. Può essere necessario perché non è una cosa che gli ospedali sono abituati a fare.
Come funziona la Lotus Birth
Visto che è la natura a decidere tutto, la futura mamma deve limitarsi semplicemente a “non fare”. Deve solo assicurarsi che la placenta sia al sicuro in una ciotola, avvolta in un panno o dentro una federa. La placenta peserà tra i 500 e i 600 grammi, e apparirà come una densa focaccia che a poco a poco “appassirà”. Ciò accade perché il neonato la priva del nutrimento, in un vero e proprio trasferimento di energia. A procedura finita, sarà grande un quarto rispetto all’inizio. Per qualsiasi informazione, consultate il sito Lotus Birth Italia.