Il patrono di Verona a cui è dedicata la più bella chiesa romanica d’Italia
Il Santo del 12 Aprile è San Zenone, o San Zeno come viene chiamato a Verona. Fu un predicatore instancabile e un pescatore d’anime.
Pochi cenni sulla vita
Di San Zeno si sa davvero molto poco. Tra i pochi dati certi che possiamo ricostruire sulla sua vita è che ebbe origini africane, che nacque nel 300 dopo Cristo e che viaggiò instancabilmente per diffondere la parola di Dio, fino a stabilirsi in Veneto e nell’attuale Verona.
La sua condotta fu severamente ispirata alla vita del Cristo e, rifiutando i ricchi paramenti riservati ai vescovi, volle vivere in estrema povertà.
Secondo la tradizione infatti il vescovo pescava con le proprie mani i pesci dall’Adige, provvedendo quindi da solo al suo magro sostentamento. Questo è uno dei motivi per i quali San Zeno è rappresentato spesso con un pesce nella mano. L’altro motivo è dato dalla sua costante lotta all’eresia (soprattutto quella ariana) e al suo instancabile fervore nel convertire coloro che ancora non erano cristiani: in tutto e per tutto quindi San Zeno rispettava l’invito che Cristo fece ai propri discepoli quando li invitò a essere pescatori di anime.
Il Santo del 12 Aprile è San Zeno, che salvò i Veronesi dalla piena dell’Adige
Tra i molti miracoli attribuiti al santo, uno è particolarmente vivo nella memoria cittadina di Verona. Si narra infatti che durante il matrimonio del re Longobardo Autari con la principessa Teodolinda, l’Adige ruppe gli argini sommergendo completamente la città. Fortunatamente i cittadini di Verona erano radunati nella cattedrale, davanti alla quale l’acqua miracolosamente si fermò. Questo avvenimento fu ritenuto miracoloso e opera del Vescovo Zenone.
La basilica che nacque sul luogo della sepoltura del Santo è uno dei due monumenti maggiori della città assieme all’Arena di Verona: è uno dei più grandi esempi di stile romanico del mondo.