Acclamato Vescovo di Milano prima ancora di essere battezzato.
7 Dicembre: il santo del giorno è Sant’Ambrogio, uno dei quattro dottori della chiesa, giovanissimoi governatore di Milano e acclamato Vescovo di Milano.
Ambrogio, ragazzo prodigio della politica romana
Figlio del Governatore delle Gallie e nato a Treviri in Germania, Ambrogio si sentiva destinato come il padre alla vita pubblica. Quando improvvisamente il padre morì, Ambrogio si trasferì a Roma assieme a sua madre e a sua sorella, che si sarebbe in seguito consacrata a Cristo scegliendo di rimanere vergine.
Divenuto un apprezzato avvocato, fu talmente stimato per la sua opera, per il suo senso di giustizia e per la sua imparzialità che nemmeno trentenne fu inviato a governare la Lombardia, la Liguria e l’Emilia Romagna sotto l’imperatore Valentiniano.
Anche in qualità di governatore fece mostra di grandissima abilità, equità e lungimiranza, riuscendo egregiamente a gestire le frequenti dispute che stavano infiammando le strade del capoluogo lombardo. Era quello infatti il tempo delle dispute teologiche tra Ariani e Cattolici: i primi negavano che Cristo avesse natura divina come il Padre, i secondi affermavano che entrambi godessero della medesima sostanza divina.
Il contrasto religioso e sociale arrivò al culmine nel momento in cui la cittadinanza di Milano era stata chiamata a scegliere il nuovo vescovo dopo la morte del vescovo precedente, di confessione ariana. Il giovane Ambrogio, forte dei suoi studi e della sua abilità di oratore pronunciò un discorso tanto intriso di buon senso e attenzione ai bisogni della cittadinanza tutta che la folla chiese a gran voce che il Governatore fosse eletto Vescovo di Milano.
Sbigottito dall’imprevedibile piega che stavano prendendo le cose, Ambrogio si rivolse all’imperatore chiedendo che gli fosse concesso di rifiutare l’incarico. Valentiniano affermò di sentirsi onorato per il fatto che un suo sottoposto avesse agito tanto bene nei confronti della popolazione da essersi guadagnato l’acclamazione a Vescovo e, quindi, il povero Ambrogio non ebbe altra scelta che rimettersi alla volontà di Dio, dell’Imperatore e del Popolo.
Non ancora battezzato perché soltanto catecumeno, il giovane fu rapidamente battezzato, ordinato sacerdote e quindi Vescovo di Milano. Si disfece di tutti i beni della sua famiglia, destinandoli alla chiesa, quindi si diede ad uno studio appassionato e profondo delle Sacre Scritture per rendersi degno dell’incarico ecclesiastico che si era ritrovato proprio malgrado a ricoprire.
Fu Vescovo con la stessa passione e con lo stesso senso di giustizia con il quale aveva svolto i propri compiti da Governatore, prodigandosi sempre in ogni modo per ascoltare e prestare assistenza a chiunque lo avesse richiesto.
Celebre l’episodio in cui ordinò di far fondere i vasi d’oro della chiesa di Milano per pagare il riscatto di alcuni cittadini tenuti in ostaggio e quello in cui consigliò all’imperatore Teodosio di pentirsi come Davide dell’eccidio perpetrato ai danni della popolazione di Tessalonica nel 390 d.C.
7 Dicembre: il Santo del giorno è Sant’Ambrogio
Ricordato nel giorno della sua acclamazione a vescovo di Milano nel 374, Sant’Ambrogio ha lasciato un segno indelebile nella teologia cristiana. Già tra i quattro grandi dottori della Chiesa Cattolica, fu riconosciuto da Papa Giovanni Paolo II iniziatore della Mariologia latina, ovvero di quella branca della teologia dedicata allo studio della figura di Maria.
Il suo enorme apporto culturale va dalla predicazione alla riscrittura del calendario (il calendario ambrosiano è attualmente in vigore nel nord Italia e provoca la celebrazione delle ricorrenze religiose in date differenti rispetto a quelle del resto d’Italia), dalla composizione di inni sacri alla costante predicazione attraverso le opere di quei princìpi cattolici di cui fu infaticabile studioso.