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Valeria Solesin: nasce un premio di laurea a suo nome

Ad un anno dalla terribile strage del Bataclan nasce il premio Valeria Solesin, ricercatrice veneziana morta nel teatro di Parigi, vittima di un attentato

Il 13 novembre 2015 perdeva tragicamente la vita nel terribile attentato al teatro Bataclan di Parigi, la giovane ricercatrice veneziana Varia Solesin. in suo onore è stato instituito il Premio Valeria Solesin dal titolo “Il talento femminile come fattore determinante per lo sviluppo dell’economia, dell’etica e della meritocrazia nel nostro Paese”. Il concorso, ispirato agli studi e ai progetti di Valeria, è rivolto a studenti e studentesse di tutte le università italiane: potranno concorrere le tesi discusse entro il 31/07/2017 (e non prima del 01/01/2015) per il conseguimento di una laurea magistrale in Economia, Sociologia, Scienze Politiche e Giurisprudenza. Gli elaborati verranno valutati da un Comitato scientifico che si avvarrà del supporto di un advisory board e sarà formato da professori universitari esperti in materie socioeconomiche e giuridiche e infine da professionisti del settore privato.

Luciana Milani, la madre della ragazza, ha dichiarato in Comune a Milano:

“La conoscenza è l’unico strumento che abbiamo, l’unico che ci permette di andare avanti. L’odio non serve a niente, solo a distruggere la tua vita”.

L’inziativa presentata in Comune a Milano servirà a sostenere le tesi universitarie che analizzano gli effetti positivi della presenza femminile nelle aziende, in ricordo delle ricerche di Valeria.

“Bisogna puntare su “integrazione e scuola” per cercare di arginare il problema del terrorismo islamico in Occidente. Giulio Regeni e Valeria sono stati spesso accostati in questi mesi, anche perché erano coetanei ed erano nati a pochi chilometri  di sua stanza, ma venivano da percorsi e da studi molto diversi. Entrambi erano menti veloci, curiose, desiderose di viaggiare e di conoscere”.

La vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta ha detto che quello che è avvenuto a Valeria “appartiene alla nostra coscienza collettiva” e la madre ha aggiunto “Anche per il funerale, così affollato a Venezia, siamo stati travolti dagli eventi, dal sostegno di tutti, per cui a un certo punto abbiamo realizzato che no, non era più solo una faccenda privata”.

La signora Luciani ha concluso la presentazione con aneddoto sulla figlia Valeria:

“A dieci anni trovava profondamente ingiusto che alcuni bambini della sua scuola mangiassero la pastasciutta portata da casa invece che il cibo della mensa. Per lei si doveva essere tutti uguali e pranzare insieme. A torto o a ragione, a un certo punto ha spedito una lettera al direttore della scuola allegando le firme di tutti gli altri bambini che la pensavamo nello stesso modo. Caparbia, a dir poco. Del caso della pastasciutta non ne potevamo più in famiglia”.

 

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ultimo aggiornamento: 6 Ottobre 2016 17:32

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