30 Dicembre: il Santo del giorno è Sant’Eugenio di Milano

Una figura di cui si sa pochissimo, avvolta a un alone di leggenda

30 Dicembre: il Santo del giorno è Sant’Eugenio di Milano, difensore del rito ambrosiano e per questo molto amato nel capoluogo meneghino.

Cos’è il rito ambrosiano?

Si tratta di un rito alternativo a quello romano, introdotto da Sant’Ambrogio, da cui deriva il nome. Il rito è riconosciuto e seguito nella diocesi di Milano e in alcune zone che in passato ne fecero parte. Il capo riconosciuto del rito ambrosiano è l’arcivescovo di Milano.
Il rito sopravvisse a diversi tentativi di abolizione, tra cui quello ad opera di Papa Gregorio I e in seguito a opera del Concilio di Trento, che volle abolire i riti minori per estendere a tutta Italia il rito romano con il quale rafforzare l’unità liturgica della chiesa.
Proprio durante il Concilio di Trento però il rito fu ufficialmente riconosciuto e la sua legittimità fu ribadita durante il Concilio Vaticano II.
Il rito Ambrosiano, caratterizzato da un forte cristocentrismo, si diversifica da quello romano per alcune differenze sia negli elementi sia nell’ordine delle fasi della messa, come una triplice invocazione in greco che apre e chiude sempre le funzioni.

30 Dicembre: il Santo del Giorno è Sant’Eugenio di Milano

Sant’Eugenio passò alla storia innanzitutto per essere il padre spirituale di Carlo Magno, in seconda istanza per aver difeso strenuamente il rito ambrosiano durante un concilio tenutosi a Roma. Durante tale concilio infatti proprio Carlo Magno e l’allora Papa Adriano I tentarono in ogni modo di estendere anche a Milano e alle sue diocesi il rito della chiesa romana.
A seguito dell’intervento di Eugenio si stabilì che i partecipanti al concilio digiunassero e pregassero per tre giorni al fine di invocare l’intervento divino mentre i due testi contenenti i riti venero posti sull’altare.
Al termine dei tre giorni la volontà divina non si era manifestata ma, all’improvviso, davanti all’assemblea dei religiosi, entrambi i libri si spalancarono contemporaneamente, e questo rappresentò agli occhi dei conciliatori la pari dignità dei due riti agli occhi di Dio.