29 Dicembre: il Santo del giorno è San Thomas Becket

Prima fedele suddito, poi fiero oppositore della corona d’Inghilterra

29 Dicembre: il santo del giorno è San Thomas Becket, uomo di enorme cultura e di profonda fede, che difese l’indipendenza della Chiesa.

Il momento storico

Thomas Becket nacque da un ricco mercante e da sua moglie nel 1118 a Londra, durante il regno di Guglielmo il Conquistatore. Fu durante il regno di Enrico II d’Inghilterra però che Thomas Becket cominciò il percorso che lo condusse ad essere una delle più grandi personalità culturali e religiose d’Inghilterra.
Enrico avviò per il regno inglese un processo di consolidamento politico e amministrativo, nonché una forte riforma del sistema giudiziario. A tal fine Enrico seppe sfruttare appieno tutte le dottrine giuridiche nate ed evolutesi nelle università italiane.
Questa attenzione per le tematiche giuridiche sarà alla base delle profonde divergenze che avrebbero diviso Enrico II e Thomas Becket sull‘indipendenza della chiesa inglese dalla corona.

29 Dicembre: il santo del giorno è San Thomas Becket

Istruito fin da giovanissimo per intraprendere la carriera ecclesiastica, il giovane Thomas studiò a Merton, a Parigi, quindi a Bologna e ad Auxerre, dove si specializzò nello studio del diritto legale.
Era già Arcidiacono della Cattedrale di Canterbury quando nel 1154 Enrico II, appena salito al trono, lo nominò Cancelliere del Regno, rendendolo l’uomo più potente del regno, secondo soltanto al Re. Durante questo periodo di strettissima collaborazione Thomas sostenne con tutte le proprie forze l’opera riformatrice di Enrico, che fu volta essenzialmente a limitare i privilegi dei feudatari in favore di un accentramento del potere amministrativo sulla corona.
Nel 1162 Enrico sostenne la sua nomina ad Arcivescovo di Canterbury e Primate d’Inghilterra, nonostante Thomas fosse piuttosto riluttante nell’accettare il prestigioso incarico. Da questo momento in poi i rapporti tra i due finirono con l’inasprirsi poiché, completamente fedele alle sue nuove mansioni, Thomas scelse di sostenere completamente gli interessi della Chiesa quando questi entravano in conflitto con quelli del sovrano.
L’inizio delle diatribe con la corona riguardò la legittimità dei processi a carico degli ecclesiastici. Il sovrano voleva infatti che gli ecclesiastici accusati di un qualsiasi reato fossero giudicati da un tribunale laico. Thomas difese strenuamente il diritto esclusivo della chiesa di giudicare i suoi adepti e questo condusse ad un tale inasprimento dei rapporti tra i due grandi di Inghilterra che Thomas fu costretto inizialmente a venire a più miti conclusioni – convinto anche da Papa Alessandro III – per poi tornare sui suoi passi al momento di firmare le Costituzioni di Clarendon, con le quali Enrico II limitava fortemente l’indipendenza della chiesa sia in merito alle nomine degli alti ecclesiastici, sia in materia giudiziaria.
Thomas comprese che non sarebbe stato saggio rimanere in Inghilterra e si rifugiò in francia, presso la corte di Luigi VII. Si giunse a una sorta di riappacificazione con il sovrano d’Inghilterra nel 1170. Nel Dicembre di quell’anno però i rapporti tornarono tesi poiché, tornato in patria, Thomas denunciò tutti quei nemici politici che, approfittando della sua assenza, avevano tentato di usurpare il suo potere: il vescovo di York in particolare gli si era sostituito nell’incoronazione del nuovo re Enrico il Giovane.
Pare che Enrico II, ormai stanco delle continue intemperanze di Becket abbia esclamato “Chi mi libererà di questi preti turbolenti?”. Alcuni dei suoi cavalieri, desiderosi si assecondare il desiderio del Re, presero probabilmente questa e esclamazione troppo sul serio, e organizzarono l’uccisione di Thomas Becket durante una delle celebrazioni eucaristiche nella Cattedrale di Canterbury. Era il 29 Dicembre 1170.