Un’antichissima celebrazione pagana
21 Dicembre: il Sol Invictus veniva celebrato durante il giorno del Solstizio d’Inverno. Una divinità solare destinata a vincere sull’oscurità.
Sincretismo religioso e Cristianesimo
Il culto del Sol Invictus fu introdotto a Roma tra il secondo e il terzo secolo dopo Cristo dall’imperatore Severo e dai suoi discendenti. In questo culto confluivano le tradizioni legate a diverse divinità solari venerate in tutto il mondo antico e in particolare in Oriente. Mitra nello specifico era un giovane dio guerriero venerato in Siria. Patrono della giustizia e degli accordi, era un dio forte, luminoso, legato appunto al disco solare. A lui si attribuiva spesso l’epiteto di “invitto”ossia “mai sconfitto”, attributo che successivamente passò a Marte, dio della Guerra.
Un altro culto siriano ed egiziano di cui si hanno vaghe tracce prevedeva che alla mezzanotte del solstizio d’inverno i sacerdoti del dio Sole uscissero dal tempio in cui erano riuniti in preghiera annunciando che il dio Sole era rinato ancora una volta da Kore, sua madre vergine.
E’ innegabile la stretta similitudine con la tradizione Cristiana del divino infante nato da fanciulla vergine.
21 Dicembre: il Sol Invictus ufficializzato da Aureliano
Il culto del Sole Invitto non ebbe in realtà un forte spessore nel complesso sistema religioso romano fino al 272 dopo Cristo. In questa data infatti l’imperatore Aureliano riconobbe ufficialmente il culto del Sole Invitto a Roma, ordinò la costruzione di un tempio alle pendici del Colle del Quirinale e istituì un ordine sacerdotale, i sacerdoti del Sole Invitto.
Questa ferma presa di posizione da parte di Aureliano deriva da una visione che l’imperatore affermò di aver avuto durante un’importante battaglia durante le truppe del Regno di Palmira.
L’imperatore vide i dio Sole, venerato nella città di Emesa, rincuorare le truppe romane e condurle alla vittoria. Poco dopo tale visione sul campo di battaglia giunsero le truppe della città di Emesa, venute in soccorso dei romani contro la regina Zenobia, acerrima nemica dell’Impero.
Da quel momento in poi il culto del Sol Invictus venne celebrato con particolare enfasi durante il Solstizio d’Inverno, quando ancora una volta ricorreva il Dies Natalis Solis Invicti, ovvero “il giorno Natale del Sole Invitto” abbreviato, successivamente in “Natalis” o “Natale”.
Come sappiamo, nello stesso periodo il Cristianesimo avrebbe celebrato la nascita di Cristo, simbolo luminoso di vittoria sul male e sulle tenebre.