Vai al contenuto

Quell’11 settembre che nessuno dimenticherĂ  mai

11 settembre

Diciotto anni fa gli attentati alle Torri Gemelle di New York e al Pentagono: quasi 3000 vittime per una tragedia che ha cambiato per sempre il mondo.

Diciotto anni. Non è perĂ² il lungo periodo trascorso dall’attentato alle Torri Gemelle ad aver reso meno vivi i ricordi di quel giorno. Non solo per chi l’11 settembre del 2001 ha perso i propri cari ma anche per chi, attonito, ha seguito minuto dopo minuto quello che accadeva a New York. Per questo ciascuno di noi ricorda esattamente dove fosse e cosa stesse facendo quel tragico giorno. Morirono quasi 3000 persone (chi presente nelle Torri, chi sugli aerei dirottati, chi al Pentagono). Tra le vittime, perĂ², non ci fu solo chi perse la vita immediatamente dopo quell’attentato. Tante le persone che nei mesi successivi persero la vita a causa del fumo inalato.

11 settembre: uno degli italiani sopravvissuti

Tante storie si intrecciano e rimangono nella memoria anche grazie alla testimonianze e alle tante registrazioni (telefonate, chiamate di soccorso) di quella mattina. Furono per la maggior parte americani a non sopravvivere, ma anche 10 italiani.

11 settembre
Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/new-york-stati-uniti-america-nyc-4430931/

Cè chi invece è riuscito a salvarsi e che anni dopo puĂ² ancora raccontarlo. Come Martina Gasperotti, che alla Rai a distanza di anni ha raccontato un giorno impresso nella sua mente. Lì per caso: era a arrivata a New York da tre giorni per studiare la lingua, era appena entrata nella Torre Nord, la prima ad essere colpita dagli attentatori. “Ad un certo punto ho sentito un gran botto, la terra ha tremato. Ma non mi sono preoccupata piĂ¹ di tanto. Poi ho alzato la testa anche io e mi ricordo di aver notato l’insolito cielo azzurro e migliaia di fogli bianchi che volavano ovunque. Ho visto il secondo aereo trapassare la torre sud: prima la sua ombra sugli altri grattacieli e poi lo schianto, talmente forte che ancora oggi sono sensibile ai forti rumori”.

Poi dopo il crollo: “Abbiamo iniziato a correre all’impazzata, ognuno in una direzione diversa, come topi. Sono arrivata con il fiato rotto fino a Brooklyn, grigia di polvere, i vestiti sporchi di un sangue che non era mio”.

Riproduzione riservata © 2024 - DG

ultimo aggiornamento: 11 Settembre 2019 12:58

Ornella Vanoni shock: “Fumo una canna prima di dormire”